La Guardia medica gli nega i farmaci che voleva, lui minaccia la dottoressa con una pistola

La Guardia medica gli nega i farmaci che voleva, lui minaccia la dottoressa con una pistola
2 Minuti di Lettura
Martedì 28 Febbraio 2017, 16:22 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 11:21
Ennesima aggressione la scorsa notte a una dottoressa di Guardia medica in Puglia. E' accaduto a Statte, in provincia di Taranto, dove il medico che era di turno è stato minacciato con una pistola da un uomo, arrestato nel pomeriggio dai carabinieri. Si tratta di  Angelo Vagali, 53enne stattese, già sottoposto agli arresti domiciliari.

L’uomo, nella tarda serata di ieri, si era allontanato da casa per presentarsi alla Guardia medica di Statte, pretendendo dai sanitari una prescrizione di farmaci, da loro però ritenuti a lui non necessari. Al diniego del personale sanitario (era in servizio una dottoressa), Vagali, alzandosi la felpa, aveva mostrato a titolo di minaccia una pistola, tenuta alla cintola dei pantaloni, ma poi aveva desistito dai suoi propositi e si era allontanato. Dell’accaduto erano stati immediatamente informati i carabinieri di Statte che, rintracciato l’interessato, lo hanno sottoposto a perquisizione personale e domiciliare, a seguito della quale hanno trovato la pistola giocattolo, munita di tappo rosso, che è stata sequestrata. Angelo Vagali è stato quindi arrestato e accompagnato in carcere.

Il grave episodio ha fatto partire subito la denuncia di Pina Onotri, del Sindacato Medici Italiani, che fa appello ai ministri Lorenzin e Minniti: «Non possiamo aspettare che ci scappi il morto, sarebbe gravissimo rimanere inerti di fronte a questa situazione. Serve un tavolo urgente, una vertenza nazionale per la messa in sicurezza, in tutta Italia, dei medici che operano nel Servizio sanitario nazionale, in particolare in quei servizi più volte colpiti da questi fenomeni: 118, Guardia Medica, Pronto Soccorso, Sert».

«Sicilia e Puglia in particolare - aggiunge il segretario Smi - sono due regioni teatro, in questi ultimi mesi, di violenze ai medici, ma poco, o nulla, si è fatto per scongiurare il dilagare dell'impunità che porta a considerare gli ambulatori come 'terre di nessuno' e i professionisti del Ssn come vittime sacrificali di ogni abuso. Ora basta! Lo diciamo anche ai governatori Emiliano e Crocetta: ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni. Intervenite con urgenza».

Infine, Pina Onotri, mostra "solidarietà e vicinanza" con la collega, «vittima di una violenza inaccettabile». «Lo Smi - sottolinea - non lascerà mai soli i medici minacciati o aggrediti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA