Spacciavano banconote false, tre arresti e sette indagati

Spacciavano banconote false, tre arresti e sette indagati
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Sabato 11 Giugno 2016, 12:39 - Ultimo aggiornamento: 12:56

La specialità della casa era spacciare banconote false. Il loro "business" però è stato inquadrato dai carabineri di Taranto. Così in tre sono finiti in manette. All'alba, infatti, i militari hanno arrestato, nel corso di un'operazione tra Statte e Massafra, Cosimo Romano, di 47 anni, Mario Fuggiano, di 47 anni, e Fiorentino Marotta, di 39 anni, tutti volti noti alle forze dell'ordine.
Le manette sono scattate in esecuzione del provvedimento restrittivo spiccato dal gip Giuseppe Tommasino su richiesta del pm Raffaele Graziano. I tre indagati sono accusati di concorso in falsificazione e spendita di banconote, truffa e tentata estorsione.
Per mesi i carabinieri hanno monitorato gli spostamenti del terzetto che avrebbe spacciato banconote false da 50, da 20 e persino da 5 euro in diversi esercizi commerciali. Nel corso delle indagini sono stati accertati 44 episodi di "pagamenti" con banconote false anche grazie all'utilizzo dei filmati registrati dalle telecamere di sicurezza dei negozianti vittime dei raggiri. Nell'inchiesta denominata "pay and go", figurano indagate a piede libero altre sette persone. L'indagine, avviata nel mese di marzo 2015, si è svolta con intercettazioni telefoniche ed ambientali, servizi di osservazione e sequestri. Nel corso dell'attività investigativa, i carabinieri hanno accertato una rilevante spendita di banconote contraffatte, da parte del gruppo, facente capo al pregiudicato Giuseppe Romano, da Marotta e Fuggiano. Quest'ultimo, come emerso dalle intercettazioni, mostrava di avere ampia disponibilità di banconote da 50, 20 e 5 euro. Le banconote venivano occultate da Fuggiano in nascondigli di campagna e poi cedute a vari acquirenti, che provvedevano alla loro immissione in circolazione in frode di ignari destinatari. Le attività tecniche hanno consentito ai militari di accertare che in una circostanza Fuggiano aveva proposto a Romano la cessione di 25 banconote da 20 euro al prezzo di 9 euro ciascuna. Le banconote contraffatte, descritte come "uguali a quelle vere", venivano "spacciate" in attivita' commerciali della provincia di Taranto (soprattutto Massafra, Crispiano e Statte). Gli arrestati spesso si avvalevano del contributo di amici e familiari, alcuni dei quali risultano indagati.

 

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