Solidarietà, da Taranto al Burkina Faso: un'isola energetica nel nome di Giorgio Di Ponzio

Solidarietà, da Taranto al Burkina Faso: un'isola energetica nel nome di Giorgio Di Ponzio
di Francesca RANA
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Sabato 15 Ottobre 2022, 10:53 - Ultimo aggiornamento: 10:54

Sono stati necessari mesi di programmazione e due di circumnavigazione e la nuova isola energetica fotovoltaica pre-cablata è arrivata al Centro di Maternità di Yondè in Burkina Faso, con il contributo di Lions Club Taranto Poseidon, collegata al Villaggio Scuola sostenibile avviato, ed è stata dedicata alla memoria di Giorgio Di Ponzio, studente dell'Istituto Righi, capofila di una Rete di Scuole per un Futuro Sostenibile. Il valore di questa spedizione, di uno di una decina di kit fotovoltaici mandati finora, è duplice: i pannelli vengono progettati grazie al corso di formazione condiviso tra studenti tarantini e burkinabé e sono i tecnici burkinabé, 300 formati in circa 10 anni, ad installarli e manutenerli.

Il progetto

Questa è solo la prima cooperazione avviata anni fa, l'ultima di tante realizzazioni tangibili, comprendenti l'invio di materiale in supporto ad un laboratorio di analisi sull'acque insieme all'Istituto Cabrini o i kit for life di assistenza sanitaria di Istituto Maria Pia, di un percorso immaginato tra le cattedre di una scuola nel 2010 e poi, via via, diventato realtà, nel 2012, grazie all'intuizione pionieristica di Educarsi al Futuro, Sustain Sacsa, in accordo con Enea e Giovanni De Paoli, confluita nelle attività di associazione Sustain per la cooperazione fra scuole, attraverso i pcto, percorsi trasversali di orientamento.

Ieri mattina, tutti i passi in avanti e gli auspici sono stati illustrati in Afritalian student network for sustainable future Sustain, incluso nel Festival dello Sviluppo Sostenibile di Asvis, al Centro Interdipartimentale Magna Grecia, al Politecnico di Bari, sede di Paolo VI, tra relazioni di associazione Sustain ed alcuni soci (di 33 in tutto), referenti di partenariati, collegamenti in videoconferenza, video messaggi di dirigenti scolastici e nuovi tecnici burkinabé, presentazioni di studenti e docenti o tutor di 4 scuole, Righi, Cabrini, Ferraris e Mariapia, ed esibizioni musicali.

L'ambasciatore d'Italia in Burkina Faso, Andrea Romussi, è riuscito a collegarsi, nonostante la minaccia terroristica seguita al golpe e le tensioni sociali anti francesi ed antioccidentali, ed ha incoraggiato gli artefici ad insistere in una forma di cooperazione visionaria, non ancora istituzionalizzata: «Voi fate qualcosa di pionieristico - afferma - vi rivolgete al continente africano, non ancora controparte di progetti strutturati. Queste iniziative permettono di costruire ponti, servono alla reciproca comprensione. Continuate a lavorare in questo solco e cercate il sostegno di istituzioni». In Italia, oltre ad esserci la più grande comunità burkinabé, opera il Coordinamento delle Diaspore in Puglia ed il vice presidente, Alexander Kwaku Marfo, apprezza l'approccio di Sustain: «Le diaspore nascono per formare persone di paesi terzi. L'obiettivo è cooperare attraverso il Ministero di Affari Esteri e Cooperazione Internazionale. Stiamo cercando di dare sostenibilità ai budget annuali destinati all'estero. Vedere tanti giovani interessati ci da più forza. Questo è il vero modo di cambiare le cose. Non serve solo portare, riso, olio, cibo, ma formare le persone perché possano fare, sole».

La professoressa Barbara Scozzi, referente dell'accordo tra politecnici e scuole di entrambi i paesi, rilancia una Call for partecipation agli studenti del Politecnico di Bari, affinché attraverso tesi di laurea e tirocinio formativo lavorino con le scuole sulla sostenibilità ed ispirino imprenditorialità. Invece, il professor Giuseppe Pirlo annuncia la proposta ufficiale di Università di Bari di collaborare nelle vie possibili, in ottica di Terza missione. Il presidente di associazione Sustain, Giustino Melchionne, infine, con il sostegno di Lucia Laura Laterza, Gabriella Melli e tanti altri, vorrebbe proporre al ministero burkinabè di replicare il villaggio scuola e migliorare le condizioni di vita nei villaggi. La speranza è avere il riconoscimento di Unesco, ministeri e ufficio scolastico regionale, almeno. Il sogno è esportarlo in tutto il Sahel.

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