Si tuffa in mare, ma un malore lo uccide. Dramma in spiaggia

Si tuffa in mare, ma un malore lo uccide. Dramma in spiaggia
di Nazareno DINOI
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Lunedì 5 Agosto 2019, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 12:21
Un tuffo nel limpido mare della sua Borraco, la marina di Manduria dove amava immergersi quando veniva da Roma.
Per Nicola Polito, ottant'anni, è stato l'ultimo bagno. L'altro ieri, sabato 3 agosto, la sua spiaggia preferita è stato il luogo dove il suo cuore ha cessato di battere.
Si è concluso così il dramma di un manduriano che da molti anni viveva a Roma dove si era trasferito da giovane e dove aveva costruito una nuova vita.

Sabato mattina, come tutti i giorni da quando era tornato nella sua città di nascita, l'anziano turista era andato da solo al mare, aveva parcheggiato la macchina sulla litoranea ed aveva occupato il suo solito posto sulla spiaggia nella località balneare dell'omonima Torre Borraco.
Ha piantato l'ombrellone, ha sistemato l'asciugamano all'ombra sulla sabbia e si è tuffato nel «suo» mare.

Quello che è accaduto lo hanno raccontato i numerosi bagnanti che quel giorno, come lui, occupavano quel tratto di costa decentrata dalla caotica e affollatissima spiaggia di San Pietro in Bevagna. Dicono di averlo visto sbracciare come se nuotasse scompostamente e poi calmarsi.

Qualcuno ha poi notato che quell'immobilità non era naturale così si è avvicinato scoprendo la realtà. In gruppo hanno tirato fuori l'ottantenne che sembrava morto mentre sono stati attivati i soccorsi.
La centrale operativa del 118 ha inviato sul posto l'ambulanza della postazione estiva di San Pietro in Bevagna che è arrivata subito.

Il personale, resosi subito conto della gravità, ha iniziato a praticare le manovre rianimatorie mentre dalla centrale di Taranto si faceva partire un altro mezzo con personale sanitario a bordo. Tutto inutile. Dopo vari e vani tentativi di rianimarlo, il medico ha stabilito il decesso. È poi toccato ai carabinieri della stazione di Manduria avvertire il magistrato di turno che dopo un po' ha liberato la salma per essere consegnata ai familiari.
Prima di far spostare il corpo, rimasto per più di un'ora sulla spiaggia coperto con un lenzuolo, il magistrato ha chiesto un parere al medico legale Marcello Chironi che sulla scorta dei dati in suo possesso ha escluso la necessità di eseguire l'autopsia. Ad ucciderlo sarà stato un infarto quando era in acqua.

Il corpo dell'ottantenne è stato così affidato ad una sorella che vive a Manduria che ha deciso di portarlo nella sua abitazione da dove ieri sono partiti i funerali.
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