Scomparso da casa da dieci giorni, Domenico ritrovato privo di vita

Scomparso da casa da dieci giorni, Domenico ritrovato privo di vita
di Maria FLORENZIO
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Mercoledì 21 Agosto 2019, 17:15 - Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 21:53
Le chiavi della moto poco distanti. Il cellulare spento adagiato sul terreno e gli occhiali da vista stretti nel palmo della mano, quasi a non voler vedere chiaramente quel tragico destino che lo attendeva. È stato ritrovato ieri mattina, attorno alle 12,30, il corpo senza vita di Domenico Bello, il 32enne mottolese di cui dal 12 agosto i familiari non avevano più avuto notizie. Lunedì sera era stato visto per l'ultima volta nei pressi di piazza Plebiscito. Poi, il nulla. Lo hanno ritrovato non lontano dalla pista di go-kart, nell'agro di Mottola, ai piedi di una scarpata, a pochi metri da un uliveto, nei pressi di una vasca per il recupero delle acque meteoriche, in un luogo non troppo lontano dal posto in cui era stata recuperata la sua moto, una KTM, nei pressi di una masseria in contrada Casalrotto, non distante dalla stazione ferroviaria Mottola-Palagiano. Ed è proprio in questa zona che, da subito, si sono concentrate le ricerche.
Il padre Tommaso, commissario di Polizia in pensione, aveva esposto denuncia e fatto appello a tutta la comunità, affinché aiutasse o affiancasse le forze dell'ordine nella ricerca disperata di Domenico. Ieri, il ritrovamento del corpo su segnalazione di due uomini dell'istituto Blu Vigilanza di Mottola in servizio di perlustrazione della zona. Domenico indossava gli stessi vestiti del giorno della sua scomparsa. Ai suoi familiari il peso morale di dover dare a quel volto un nome.
Ieri mattina, sul posto del ritrovamento del cadavere sono giunti i carabinieri con il comandante provinciale Luca Steffensen, che ha coordinato i primi rilievi dell'aliquota scientifica e il pm di turno Giorgia Villa. La Procura ha già aperto un fascicolo di indagine.
Sul luogo anche il capo della squadra mobile di Taranto Carlo Pagano e il commissario del XV Reparto Mobile Marco Bruno. Sul corpo di Domenico pare non ci siano segni evidenti di ferite che, in qualche modo, possano far pensare a una colluttazione.
Non è da escludere l'ipotesi del suicidio, ma sarà l'autopsia dell'istituto di medicina legale di Bari, dove la salma è stata trasportata, a stabilirlo. Domenico Bello è reduce da una relazione sentimentale interrotta, dalla quale è nato anche un figlio, che oggi ha due anni. Potrebbe essere stata la separazione una delle ragioni della sua scomparsa o del folle gesto, se di suicidio si parla. Ma è presto per dirlo. E' e resta, per il momento, solo un'ipotesi. Potrebbe anche essersi trattato di un malore.
Ma non sono da escludere altre piste su cui saranno gli investigatori della Compagnia dei Carabinieri di Massafra a fare chiarezza. Gli inquirenti al momento non possono escludere eanche l'ipotesi dell'omicidio.
Per ritrovare Domenico si erano messi da subito all'opera i mezzi dei vigili del fuoco, dei carabinieri e della protezione civile. Erano stati impegnati anche nove cani molecolari delle unità cinofile, arrivate da Castellana Grotte, Fasano e dal coordinamento regionale dei pompieri di Lecce, dal momento che la zona, Casalrotto, in cui era stata ritrovata la moto del ragazzo, è disseminata di grotte.
Il tutto, sotto il coordinamento dei militari dell'Arma della stazione di Mottola e della Compagnia di Massafra, dell'associazione Mottola Soccorso e della sala operativa unificata permanente della protezione civile.
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