Via libera dal Cipess: il gruppo Ferretti può insediarsi a Taranto

Via libera dal Cipess: il gruppo Ferretti può insediarsi a Taranto
di Nicola SAMMALI
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Venerdì 24 Dicembre 2021, 05:00

Il mare e la cantieristica navale, Taranto ritorna al passato per dare una svolta al futuro. Puntando sull’eccellenza. Il gruppo Ferretti, leader mondiale nella progettazione, costruzione e vendita di yacht a motore e da diporto di lusso, è pronto a insediare un sito produttivo nella yard ex Belleli, sul Mar Grande.

Il via libera

Il Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), nell’ambito del Cis (Contratto istituzionale di sviluppo) per Taranto, ha infatti assegnato le risorse che consentono l’attuazione dell’investimento in partenariato pubblico-privato da oltre 200 milioni di euro, a rischio sino a poche settimane fa. Dopo la formalizzazione della domanda di accesso al Cis da parte di Ferretti Tech, interamente controllata da Ferretti spa, la delibera del Cipess rende ora possibile la realizzazione di un cantiere nautico di oltre 65.500 metri quadri coperti su un’estensione totale dell’area di circa 220mila, in grado di assicurare un impatto occupazionale diretto di oltre 200 lavoratori oltre alle ricadute sull’indotto del territorio.
Soddisfazione è stata espressa dall’amministratore delegato del Gruppo Ferretti, Alberto Galassi: «Grazie a quanto deliberato ieri (mercoledì 22, ndc) dal Cipess, oggi Ferretti Group può iniziare un percorso di investimenti a Taranto per sviluppare modelli, stampi, una divisione di ingegneria e un centro di ricerca e tecnologia avanzata su materiali quali carbonio e vetroresina. Vogliamo fortemente essere in Puglia e contribuire al rilancio di un’ampia area industriale attraverso tecnologie e uomini in grado di imprimere una svolta positiva al modo di fare impresa d’eccellenza. La Puglia ha industrie, imprenditoria, una mentalità operosa e noi non vediamo l’ora di fare la nostra parte ed essere attori di un nuovo corso per Taranto e l’intera regione».
L’ad Galassi, in una nota, è passato anche ai ringraziamenti per l’obiettivo raggiunto: «Dobbiamo tanto all’impegno della ministra per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna che ha lavorato affinché il procedimento si concludesse positivamente e in tempi rapidi. Grazie anche all’insostituibile apporto del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e al sostegno del governo sarà possibile realizzare un centro d’eccellenza che darà lavoro a decine di famiglie e riqualificherà un’area dalle grandissime potenzialità, in una posizione strategica tra i due mari sui quali insistono i nostri cantieri».
Il nuovo sito produttivo di scafi per yacht di lusso, però, sembrava potersi arenare. Ballavano ancora 14 milioni di euro (la differenza tra il progetto definitivo e quello esecutivo), in aggiunta ai 200 già assicurati (di cui 80 investiti dal privato), per fugare il pericolo. Il gruppo Ferretti, con la caduta del governo Conte II e il conseguente rallentamento della procedura, aveva chiesto le garanzie economiche per dare continuità all’accordo di programma che definiva l’investimento su Taranto, fissando l’ultimatum al 31 dicembre. Se non fossero arrivate entro quella data avrebbe scelto di andare in Grecia. 
La ministra per il Sud Carfagna aveva quindi proposto di recuperare quelle somme definanziando il progetto da 50 milioni di euro dell’acquario green (risorse previste con la delibera Cipe 80 del 15 dicembre 2020) e aprendo uno scontro politico tra Forza Italia e M5s. Al tavolo Cis del 7 dicembre è arrivato poi il definitivo via libera per dirottare una parte dei 50 milioni destinati all’acquario green per salvare il progetto Ferretti (e sulla riqualificazione dell’area ex-Torpediniere, sull’ex-Cemerad, sulla musealizzazione dell’Arsenale, su interventi nei comuni del Tarantino, sulla “cintura verde” di Taranto e naturalmente sulla bonifica nell’area yard ex Belleli).
Trovata l’intesa con Ferretti, si doveva attendere l’okay per ottenere le risorse necessarie a riportare a Taranto la grande nautica.

Dopo la delibera del Cipess, il prossimo passo sarà l’avvio dei lavori, forse già a gennaio del nuovo anno.

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