Sanitaservice, la protesta dei precari "scavalcati"

In 39 sono stati assunti a tempo indeterminato, mentre altri sono da tempo part time o disoccupati in graduatoria

Sanitaservice, la protesta dei precari "scavalcati"
di Nazareno DINOI
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Martedì 21 Febbraio 2023, 05:00

Non è piaciuta alle organizzazioni sindacali confederali della sanità ionica, Cgil, Cisl e Uil, l’assunzione a tempo indeterminato, nell’organico di Sanitaservice, dei 39 ex pulitori precari ingaggiati in tutta fretta dalla Asl di Taranto durante l’emergenza Covid e mandati a casa a fine contratto. 

La vicenda

Risultato di una lunga vertenza solitaria condotta dal sindacato autonomo Usb, giovedì scorso i lavoratori hanno sottoscritto in Tribunale l’accordo transattivo con la Asl firmando il relativo contratto a tempo pieno e di ruolo nella società in house. Con tanta soddisfazione del segretario provinciale dell’Usb, Franco Rizzo, e altrettanto risentimento dei confederali e dei disoccupati di una graduatoria per pulitori che vedono così sfumare la speranza di una chiamata. 
Per questo tutti insieme lunedì prossimo si riuniranno in una manifestazione di protesta sotto alla direzione della Asl di Taranto, in Viale Virgilio, per chiedere ai vertici aziendali risposte alle loro domande. Ai disoccupati in graduatoria si uniranno anche i dipendenti part time di Sanitaservice. Delle loro rivendicazioni si fanno ora carico le sigle sindacali FpCgil, CislFp e UilFpl che nell’annunciare la giornata di protesta, sintetizzano così il cuore del problema: «È viva l’amarezza sia dei tanti lavoratori della Sanitaservice, da anni con contratti a poche ore, che delle centinaia di idonei della graduatoria i quali, dopo tanto impegno e studio, non sono risultati vincitori alla “Lotteria del lavoro”». I confederali, poi, non risparmiano critiche alla conclusione politica della vertenza guidata dall’Usb. «Come è noto – si legge nella nota stampa firmata dai segretari delle tre sigle, Cosimo Sardelli, Massimo Ferri e Giovanni Maldarizzi, rispettivamente di Cgil, Cisl e Uil -, non c’è stata alcuna pronuncia giudiziale che obbligasse ad assumere i fortunati “estratti” che dal 2020 hanno lavorato, con contratti a termine, dopo la pubblicazione del bando di selezione per 40 pulitori, ma una legittima decisione politica con cui l’azienda ha ritenuto opportuno definire, con un accordo stragiudiziale, l’assunzione dei ricorrenti». 
In effetti il giudice del Tribunale di Lavoro che ha trattato il ricorso dei 39 precari licenziati curati dall’avvocato Mario Soggia, aveva proposto un accordo conciliativo tra le parti che consisteva nell’assunzione oppure nel pagamento di un ristoro da parte della Asl. Naturalmente i lavoratori hanno scelto la prima soluzione accolta poi dal management di Asl e Sanitaservice. Ma la triade sindacale insiste. «Non sappiamo come giustificare il permanere dei tanti lavoratori della Sanitaservice ai quali, nonostante le note carenze d’organico, è invece sempre stato negato il diritto ad avere l’orario pieno, come pure riteniamo obbligo morale – ripetono -, sostenere le aspettative degli idonei alla graduatoria, nell’ambito del piano dei fabbisogni, e l’internalizzazione dei servizi che attendono da tempo di essere realizzati».

Con queste ed altre domande dovranno fare i conti e trovare una risposta i vertici aziendali di Asl e Sanitaservice che lunedì prossimo si vedranno assediati dagli idonei ancora in graduatoria e dai part time della società a partecipazione pubblica che si vedono spodestati dall’ingresso degli ex 39 precari. 

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