Rubato il Bambinello dal presepe. Il parroco: «Vergogna, abbiamo toccato il fondo»

Rubato il Bambinello dal presepe. Il parroco: «Vergogna, abbiamo toccato il fondo»
di Dino MICCOLI
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Lunedì 27 Dicembre 2021, 05:00

«Credo fortemente che oggi abbiamo toccato il fondo, non importa se sparisce una pecora dal presepe, ma rubare l’immagine del Bambino Gesù dalla culla è un atto grave che lede la nostra fede e le nostre tradizioni. Se si tratta di uno scherzo, lo reputo di cattivo gusto». Sono state queste le parole a caldo del parroco della Chiesa Maria SS. Immacolata di San Giorgio Jonico, don Giancarlo Ruggieri, subito dopo avere constatato il furto sacrilego avvenuto ieri dopo le 13.30 circa nella sua parrocchia. Il simulacro del Bambinello “nato” per i credenti da poche ore, esposto ai fedeli, è stato trafugato, lasciando nello sconcerto assoluto non soltanto il parroco e la sua comunità ma tutto il paese. 

L'episodio

La notizia si è diffusa davvero in pochissimo tempo ed ha incontrato lo sdegno dei credenti e dei non credenti che reputano il gesto davvero insensato. E pensare che lo stesso don Giancarlo aveva in qualche modo assorbito bene un furto precedente che c’era stato e che probabilmente aveva ritenuto essere una bravata di qualcuno a cui serviva una pecorella da mettere nel proprio presepe. Qualche giorno prima, infatti, dal presepe già esposto in chiesa mancava all’appello una pecorella. «Una pecorella va bene - racconta affranto don Giancarlo - ma quello che è accaduto oggi ha turbato tutti, se si trattasse di uno scherzo lo reputerei di pessimo gusto e svilirebbe il senso della nostra fede, peggio se invece si trattasse di un atto voluto: sarebbe un’azione grave, che provoca tanta tristezza nei cuori e cancella il sorriso ai tanti bambini che si accostano con gioia al presepe, spegnendone il loro stupore. Non mi resta che gridare: vergogna!».

Parole dure sull’onda dell’amarezza e anche sulla scorta dei tanti messaggi che sono pervenuti al parroco che nella serata ha celebrato la S. Messa dedicata alla Sacra Famiglia di Nazareth. Una famiglia rimasta “orfana” certamente in quella tenera culla che aveva dato un senso al Natale dei credenti nella Notte Santa celebrata dai sacerdoti in Maria SS. Immacolata, in un contesto già duro a causa della pandemia con le sue relative restrizioni. Ma la fede individuale e collettiva non è rimasta scalfita per nulla dalla pandemia. Lo ha fatto, forse, questo furto sacrilego che ha sottratto dalla vista degli uomini anche non credenti gli occhi di un bambino che per quanto simulacro possa essere immaginato, porta con se una storia millenaria capace di “fare notizia” ancora oggi, nella immutata scenografia del dualismo più sottile tra bene e male. Sottratto alla vista umana ma non al suo cuore verace. 

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