A Taranto si riavvia l'Unità di terapia intensiva neonatale

A Taranto si riavvia l'Unità di terapia intensiva neonatale
di Paola CASELLA
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Sabato 9 Ottobre 2021, 05:00

Riapre oggi ufficialmente i battenti l’Unità di terapia intensiva neonatale (Utin) dell’ospedale “Santissima Annunziata” di Taranto. Bari, dunque, risponde all’sos lanciato dal capoluogo jonico per scongiurare la chiusura della struttura ed invia due tra le sue migliori professionalità che sono già al lavoro con l’obiettivo di creare un polo di eccellenza. 

Al lavoro

Il professor Federico Schettini e la dottoressa Lucrezia De Cosmo vantano, infatti, un curriculum di altissimo profilo che li pone come punto di riferimento a livello regionale e dell’intero Sud Italia. Il professor Schettini è esperto rianimatore, istruttore nazionale di rianimazione neonatale, esperto di ventilazione meccanica, professore universitario e facente funzioni del direttore, il professor Nicola Laforgia, nell’Utin del Policlinico di Bari. La dottoressa De Cosmo è esperta di terapia intensiva neonatale, malattie rare, neurologia infantile, elettroencefalografia neonatale, in servizio nell’Utin del Policlinico di Bari e attualmente in comando a Taranto come facente funzione del reparto. Tra qualche settimana, forte della specializzazione, si aggiungerà anche la dottoressa Mariangela Di Pierro. 
L’Utin del “Santissima Annunziata” vanta, dunque, una bella squadra, composta complessivamente da nove professionisti. Infatti, oltre a Schettini, De Cosmo e Di Pierro, l’equipe medica è formata dai dottori Michele Vitacco, Gianfranco Guido, Tiziana Rosa, Cristina Intini, Livio Antonazzo e Antonino Famà. Sia il professor Schettini sia la dottoressa De Cosmo conoscono bene la struttura jonica, perché in passato hanno operato nell’Utin del “Santissima Annunziata”. 
«Sono stata qui - ha raccontato la dottoressa – lo scorso anno e poi di nuovo ad agosto di quest’anno, perché c’era una situazione precaria dovuta al fatto che la struttura era chiusa e che la maggior parte dei medici era in congedo: erano rimasti in tre. Sono venuta, dunque, per dare un supporto a tutta la Neonatologia. Per fortuna, come già lo scorso anno, siamo riusciti a ripristinare la funzionalità della struttura. Domani (oggi) riusciremo ad aprire la terapia intensiva e quindi tutto è nuovamente operativo, i colleghi sono rientrati e possiamo ricominciare a fare ciò che va fatto in una Neonatologia di terzo livello come quella di Taranto. Abbiamo riorganizzato anche la terapia intensiva, è stata fatta una parziale ristrutturazione, che era già in programma, approfittando della chiusura». La dottoressa De Cosmo, di origine molfettese, è venuta volentieri a Taranto: «È una città che conosco bene da oltre trent’anni, perché mio marito è tarantino». 
Il professor Schettini ha evidenziato poi che «il professor Nicola Laforgia, direttore dell’Unità di terapia intensiva neonatale del Policlinico di Bari ha risposto alla richiesta di aiuto della città di Taranto e ha mandato noi per riaprire la terapia intensiva che era stata chiusa per carenza di organico. Lo scorso anno venne anche la dottoressa Lieggi a darci una mano dall’Asl Bari». 
Il professore ha sottolineato che, anche se l’apertura ufficiale non c’è ancora stata, il reparto è già operativo: «In questi giorni abbiamo tenuto i neonati non estremamente prematuri. Abbiamo trasferito al “Miulli”, invece, un gemellare di 25 settimane, con tutta l’equipe li abbiamo prima prontamente assistiti e stabilizzati. Abbiamo cercato di trasferire i piccoli nella stessa struttura per evitare disagi ai genitori».
Schettini ha parlato poi delle opere di ristrutturazione: «Approfittando del reparto chiuso, ci sono stati lavori di ammodernamento, tenendo conto, tra l’altro, dell’imminente trasferimento nel nuovo ospedale.

Sono state acquistate apparecchiature nuove, ventilatori di ultima generazione. L’Azienda è stata molto disponibile nei nostri confronti». Buone notizie, dunque, per Taranto e la sua provincia, visto che sul territorio nascono più di 2mila bambini all’anno e che il 12% della popolazione neonatale è pretermine. 

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