Taranto, consegne a domicilio: i ristoratori ci provano. Ma mancano i rider per il delivery

Taranto, consegne a domicilio: i ristoratori ci provano. Ma mancano i rider per il delivery
di Alessio PIGNATELLI
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Sabato 7 Novembre 2020, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 12:38


Il boom del food delivery - ossia le consegne a domicilio del cibo - è scoppiato durante la pandemia in tutta Italia. Milioni di persone si sono riversate sul web per ordinare e ricevere direttamente a casa. Si può dire che a Taranto il fenomeno ha avuto - e ha tuttora - caratteristiche un po' particolari. Il coronavirus ha ovviamente incrementato anche nel capoluogo jonico le prenotazioni tramite le app più conosciute ma la rete di trasporti non ha attecchito. Nella stragrande maggioranza, infatti, ristoranti e locali del territorio si appoggiano sulla piattaforma online per una maggiore pubblicità e per ricevere prenotazioni: la consegna materiale, però, è poi demandata agli stessi dipendenti e non ai cosiddetti rider legati a servizi come per esempio Deliveroo o Just eat.


«Su Taranto il fenomeno dei rider è praticamente assente, non è sviluppata questa rete - conferma Daniele Simon, segretario generale del Nidil Cgil Taranto, la categoria sindacale che organizza i lavoratori parasubordinati e in somministrazione - in Puglia c'è qualcosa di organizzato a Bari soprattutto e a Lecce. Qui i servizi sono affidati a persone che lavorano direttamente per il ristoratore. Comunque si tratta di un settore molto variegato».
Diversa per ovvie ragioni rispetto a città come Milano o Roma, Taranto ha riscontrato sì un aumento del delivery ma non tramite una rete di trasporti. «Anche perché non c'è una mole tale da giustificare e consolidare una tale situazione e gli spostamenti in città sono relativamente facili - spiega ancora Simon -. È un sistema che non ha attecchito per adesso». La tendenza nel resto del Paese è invece contraria. L'industria del food delivery rappresenta un settore estremamente innovativo in Italia e nel mondo. AssoDelivery è l'organizzazione datoriale maggiormente rappresentativa del comparto, nel quale lavorano circa 500 addetti, almeno 30 mila rider e ha sostenuto ulteriori 30 mila occupati nella filiera, tra ristoratori e fornitori, i quali traggono beneficio da questo nuovo business che nel 2020 genererà circa 750 milioni di fatturato aggiuntivo per il settore della ristorazione italiana, come rilevato dal Politecnico di Milano. I rider sono inquadrati come lavoratori autonomi e con indennità. Utilizzano anche loro un'applicazione che indica luogo di ritiro e consegna. La vertenza nazionale è tuttora aperta poiché l'accordo sul contratto collettivo, firmato solo da Ugl, ha scatenato le proteste degli altri sindacati per le condizioni che ritengono pessime.
A Taranto, quindi, c'è una sorta di via di mezzo. Diversi imprenditori hanno scelto di servirsi di queste piattaforme online per avere una visibilità maggiore. Si può ordinare e pagare tramite carta di credito con l'app scelta tra le preferite, poi però il servizio di trasporto è affidato allo stesso ristorante o fast food. «Solo quando c'è un importante sviluppo delle consegne può entrare in gioco la rete organizzata dei rider. Per fare un parallelo, i ristoranti in questo caso si appoggiano al servizio di chiamata e prenotazione esattamente sul modello Booking, la piattaforma per prenotare alberghi o bed and breakfast». Diverso ancora, invece, il caso degli imprenditori che hanno scelto, praticamente già da marzo e nuovamente ora che si è acceso il semaforo arancione in Puglia, la strada delle consegne a domicilio fai da te. Ossia, senza appoggiarsi sulle piattaforme online ma pubblicizzando il servizio di consegne a domicilio (e take away) sui propri canali social e con formule innovative.
Per esempio, a maggio e nel pieno del primo lockdown, il ristorante La Paranza ha avviato una consegna a domicilio molto particolare: La paranza delivery box, oltre al classico servizio, dava la possibilità di ordinare i condimenti e la pasta fresca ma poi toccava ai clienti assemblare e completare la pietanza per far vivere un'esperienza diversa. Ma c'è anche chi ha pensato non solo al food. È il caso del locale Meu Pai: il take away e le consegne in questo caso riguardano anche drink e cocktail con la consegna a domicilio dalle 19 a mezzanotte.
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