Ricominciare a 50 anni, decisiva la formazione

Ricominciare a 50 anni, decisiva la formazione
di Alessandra MACCHITELLA
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Sabato 18 Marzo 2017, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 13:43
Lavoro fa rima con dignità, si vede negli occhi degli uomini che hanno superato i 50 anni e che si sono rimessi in gioco in un corso di formazione. Ieri mattina hanno raccontato la loro storia nel corso della conferenza nella sede del Formedil Cpt di Taranto, protagonisti l’investimento formativo, le politiche regionali e le strategie da mettere in atto per valorizzare i percorsi e renderli realmente utili. All’incontro sulla programmazione strategica nell’ambito della formazione ha partecipato anche l’assessore regionale alla formazione e lavoro Sebastiano Leo che ha dichiarato: «Taranto è all’attenzione del governo regionale ed è centrale nella nostra programmazione. Bisogna fare buona progettazione, investire le risorse comunitarie e cercare di produrre». Ad aprire l’evento la proiezione del video “Una buona storia di formazione”, una testimonianza dei quattro uomini in mobilità e senza lavoro e della loro esperienza formativa attraverso il programma Welfare to work della Regione Puglia. C’è chi lavora da quando era bambino e si è ritrovato a oltre 60 anni senza un’occupazione. «Avere un mestiere oggi è importante – raccontano – con il corso abbiamo imparato nuove cose». Come ha sottolineato l’assessore Leo: «Si crea inclusione sociale e si offre una formazione che permette di acquisire competenze reali. Riprenderemo il welfare e continueremo ad alzare il livello della formazione. Ora stiamo preparando un bando per incentivare i lavoratori sopra i 45 anni». L’assessore ha spiegato: «Con le deleghe a istruzione, formazione e lavoro ho affrontato le crisi aziendali. La formazione per lo sviluppo è la nostra anima ma deve esserci un’efficace mappatura del territorio per capire le sue attitudini. Bisogna formarsi per lavorare. Vedere miei coetanei affrontare questi problemi mi rende triste. Oramai le nuove generazioni cambieranno due o tre lavori nella vita, la formazione continua sarà fondamentale».
 
L’ente che si occupa di formazione per il sistema edilizia rivolge alla Regione una chiamata al rigore rispetto alla programmazione dei fondi strutturali 2014-2020. «Oggi presentiamo un corso fatto con la Regione con il Welfare to work – ha affermato il presidente del Formedil Ctp di Taranto Fabio De Bartolomeo - i lavoratori provenienti da vari mondi si sono rimessi in discussione con un corso per pavimentisti e a fine progetto hanno realizzato un’opera rappresentante il nostro marchio. La loro storia non è solo la parte umana del nostro impegno ma è anche la prospettiva che dovrebbe condurci tutti verso la gestione dei nuovi fondi per il settore, con l’intento di una maggiore incisività degli eventi formativi legati al mondo del lavoro. La formazione non è vista come ammortizzatore sociale ma strumento per uscire dalla crisi con nuovi percorsi economici formando lavoratori per la ripartenza, è uno strumento dello sviluppo. Discuterne a Taranto, provando anche a qualificare l’offerta e ottimizzarne gli effetti, significa preoccuparsi della fase che probabilmente la città e la sua provincia dovranno att[EMPTYTAG]raversare nell’ambito della costruzione del nuovo modello di sviluppo o delle bonifiche». In un momento delicato per il territorio risulta fondamentale stringere i tempi e avviare la fase 2020 rispondendo al vero fabbisogno di qualifiche, sviluppo tecnologico e innovazione, secondo il vicepresidente Formedil Vito Lincesso: «Vorremmo rilanciare il tema della formazione continua. Abbiamo necessità di procedere e dare speranza ai lavoratori che hanno superato una determinata età, devono sentirsi parte della comunità e non mortificati perché fuori dal sistema produttivo». Il direttore Formedil Francesco Pasanisi ha aggiunto: «Coniugare lavoro e formazione significa dare un’anima e quella appena conclusa è una buona esperienza». Nel corso della conferenza sono stati consegnati gli attestati di frequenza ai 13 lavoratori che hanno partecipato al progetto formativo. Il docente del corso e referente dell’istituto “Leonardo da Vinci” di Martina Franca Bernardo Albano ha concluso: «L’esperienza è stata coinvolgente. L’idea della nostra scuola è di imparare a imparare. Questi signori mi hanno insegnato tanto in termini di competenze e umanità».
 
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