Spacciavano come originali ricambi auto
che invece non lo erano: maxisequestro

Spacciavano come originali ricambi auto che invece non lo erano: maxisequestro
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Giovedì 28 Giugno 2018, 13:26 - Ultimo aggiornamento: 13:45
Spacciavano per originali ricambi per automezzi che invece non lo erano. Così è scattato un sequestro per equivalente pari a oltre due milioni di euro oltre alla denuncia per frode nei confronti del titolare di una autofficina di Taranto. L'operazione è stata eseguita dalla Guardia di Finanza. I Militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Taranto hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo “per equivalente” – ex art. 321 c.p.p. -, emesso dal gip Martino Rosati -, di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di 2 milioni e 120 mila euro, nei confronti di una società e del rappresentante legale della medesima impresa, esercente in Taranto l’attività di riparazione meccaniche di autoveicoli. Gli accertamenti, esperiti con conseguente sequestro, hanno riguardato sia l’esecuzione di lavori di manutenzione che le forniture di pezzi di ricambio poste in essere, nel quadriennio dal gennaio 2013 al dicembre 2016, dalla società suindicata ad altra impresa tarantina a capitale pubblico. Le indagini hanno consentito di appurare che la società di riparazioni meccaniche, mediante raggiri e artifizi, ha attestato la vendita e l’installazione di pezzi di ricambio originali della marca “Scania”, mentre in realtà si trattava di pezzi “di concorrenza”.
L’impresa a capitale pubblico, indotta in errore, ratificando tali acquisti e manutenzioni, ha di fatto procurato alla società inquisita un ingiusto rilevante profitto. Per tali motivi il rappresentante legale della società di riparazioni meccaniche è stato denunciato per le ipotesi di reato di “frode nelle pubbliche forniture” (art. 356 c.p.) e truffa aggravata (art. 640 c.p.).