Immunità penale, la Regione in campo contro le norme “salva-Ilva”

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Giovedì 21 Marzo 2019, 08:31
La Regione scende in campo contro le norme salva-Ilva. E in particolare nella battaglia sulla costituzionalità della immunità penale. Il tutto nel quadro più ampio della volontà di spingere verso un futuro della grande fabbrica di Taranto con un ciclo produttivo depurato dal ricorso al carbone. «La Regione - ha spiegato ieri il governatore Michele Emiliano - si schiera al fianco del gip di Taranto, che ha sollevato in via incidentale la questione di legittimità costituzionale delle norme salva-Ilva nella parte in cui stabiliscono l'immunità penale e prolungano i termini di attuazione del Piano Ambientale». La giunta regionale, infatti, ha deliberato di intervenire dinanzi alla Corte Costituzionale dopo che il giudice Benedetto Ruberto ha sollevato questione di legittimità costituzionale delle norme sul siderurgico di proprietà della multinazionale ArcelorMittal. «La decisione - ha aggiunto il presidente della Regione - è in piena sintonia con le censure di incostituzionalità della medesima normativa impugnata dal gip di Taranto, già sollevate dalla Regione nel giudizio amministrativo pendente dinanzi al Tar del Lazio contro il Piano Ambientale dell'Ilva. Siamo in prima linea per la salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini. Non arretriamo di un passo, quando si tratta di intraprende azioni in prima persona e quando sentiamo il dovere di supportare le altre istituzioni. Chiediamo al Governo e ai proprietari dell'ex Ilva-Arcelor Mittal l'immediata decarbonizzazione della fabbrica, non essendo più concepibile una prosecuzione dell'attività produttiva a discapito della salute umana».
Sulla scelta adottata dalla giunta regionale ieri è intervenuto anche l'assessore regionale allo sviluppo economico Mino Borraccino,
Il Gip del tribunale di Taranto che ha «sollevato la questione di legittimità costituzionale sui diversi provvedimenti emessi dai Governi per salvare l'Ilva - ha detto Borraccino - ha identificato la Regione Puglia quale persona offesa dal reato contestato. Per questo la giunta regionale, su proposta del Presidente Emiliano, ha conferito un incarico difensivo allo scopo di intervenire nel giudizio di legittimità costituzionale promosso dal giudice di Taranto. La Regione Puglia, in caso di formulazione di rinvio a giudizio a seguito dell'incidente di costituzionalità, potrebbe costituirsi parte civile per ottenere, ovviamente a beneficio della popolazione tarantina, il risarcimento dei danni cagionati dal reato. Il gip - ha concluso Borraccino - ha focalizzato l'attenzione in particolare su due aspetti della vicenda: lo spostamento costante della data di ultimazione dei lavori di risanamento e l'immunità concessa ai vertici della fabbrica (prima i commissari e ora i nuovi gestori di ArcelorMittal), in attesa del completamento dei lavori».
L'obiettivo della Regione è raggiungere la decarbonizzazione del sito di Taranto che, secondo Borraccino è «l'unica soluzione compatibile con salute e ambiente».
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