Dopo l'incidente anche il Covid, ma Andrea vuole continuare a vivere

Dopo l'incidente anche il Covid, ma Andrea vuole continuare a vivere
di Lucia J.IAIA
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Martedì 18 Maggio 2021, 05:00

Sua zia Laila gli sta accanto, notte e giorno, da oltre otto mesi. Però, questo grande amore che lo circonda purtroppo non basta a farlo stare bene. Occorrono delle cure speciali, e molto costose, per recuperare le gravissime conseguenze post trauma cranico causate da un incidente stradale. 
La vita di Andrea Donadeo, savese, da quel 19 settembre 2019 risulta segnata da ricoveri continui, ma ora una possibilità di recupero arriva da un centro austriaco all’avanguardia per la riabilitazione neuromotoria. La speranza si accende. «Abbiamo contattato una clinica in Austria specializzata in questo tipo di riabilitazione e lì può essere concretamente aiutato», spiega Laila Donadeo.

Il covid

Oltre al drammatico incidente stradale, Andrea è stato anche vittima inconsapevole del Covid 19. Durante la prima ondata della pandemia infatti, quando qualcosa sembrava migliorare, il suo quadro clinico si è aggravato proprio quando la zia Laila era stata costretta a lasciare la clinica in cui il ragazzo si trovava. 
«La solitudine gli è stata fatale. Dopo i primi tre mesi, i medici ci dissero che per lui non c’era più nulla da fare». Ma zia Laila non si ferma, non accetta la diagnosi e si mette a cercare una struttura adeguata alle necessità del nipote. «Dopo tanti intoppi, porte in faccia e altre chiuse, abbiamo conosciuto la clinica Quarenghi di San Pellegrino Terme. Ora, non lo lascio mai da solo ed esco da questa stanza soltanto per un paio d’ore ogni giorno». Attualmente, Andrea è seguito dall’equipe del dottor Luigi Salvi del “Quarenghi” e tanti piccoli progressi sono già avvenuti. Di forza, questo ragazzo ne ha già dimostrata tanta, svegliandosi dal coma e superando anche il contagio da Covid 19 che, oltretutto, non ha risparmiato nemmeno la cara zia Laila.

Andrea però, ha bisogno di cure particolari. «Ha voglia di vivere e non possiamo abbandonarlo qui in questo letto. La sua mamma non c’è più e, se esiste una sola possibilità di farlo tornare a sorridere, noi non possiamo farcela sfuggire», insiste Laila Donadeo. Una donna determinata, nonostante le sue parole siano intervallate dall’emozione e dalle lacrime.

L'appello

«Rivolgiamo un appello a tutti voi, affinché con donazioni, anche di piccola entità, si possa aiutare Andrea a tornare a vivere. Un piccolo gesto può fare tanto!», è il suo appello. Una raccolta fondi è stata lanciata sulla piattaforma “Gofoundme” con la causale “per le cure di Andrea”, si può donare qualunque cifra all’indirizzo Iban IT13 T010 3079 0400 0000 0309 1615. 
Andrea Donadeo entrò in coma il 19 novembre del 2019, a causa di un incidente stradale sulla via per Mottola. Era in macchina con degli amici di ritorno da un colloquio di lavoro che si era svolto a Bari. Da lì, un mese di degenza al “Santissima Annunziata” di Taranto, poi il trasferimento in una clinica del sud Italia ed infine, l’approdo a San Pellegrino Terme. «La riabilitazione neurologica in questa clinica austriaca – spiega Laila Donadeo - ci è stata suggerita dal medico che ha operato Andrea a Taranto. Inoltre, ci siamo confrontati con altre famiglie che vivono un dramma simile. Tutti hanno compiuto passi in avanti. Andrea ha 19 anni e non può essere relegato in una clinica di lunga degenza. Mi pento solo di non averlo portato prima in strutture adeguate». Occorrono 90mila euro almeno per poter intraprendere questo percorso e fare in modo che vi sia un graduale risveglio corporeo del ragazzo.

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