La Puglia e la sua biodiversità: dal Piemonte studenti alla scoperta di citri e cozze nere

La Puglia e la sua biodiversità: dal Piemonte studenti alla scoperta di citri e cozze nere
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Giovedì 28 Aprile 2022, 14:40 - Ultimo aggiornamento: 16:13

La biodiversità del Mar Piccolo, la storia e le tecniche di coltivazione della cozza nera tarantina, la visita agli impianti nei quali il mitile viene coltivato e alle sorgenti di acqua dolce, i «citri», che influiscono sul suo sapore. Tutto questo è stato al centro del viaggio didattico di 21 studenti piemontesi, della facoltà di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo), che hanno scoperto Taranto e il suo prodotto più importante e noto.

L'evento

L'evento, organizzato da Slow food Puglia, è stato coordinato dal biologo Marco Dadamo con il presidente del WWF di Taranto, Gianni De Vincentiis, e si è svolto in mare.

In barca gli studenti hanno raggiunto gli impianti per la coltivazione delle cozze dove hanno incontrato i miticoltori che hanno illustrato loro il disciplinare tecnico del nuovo «Presidio Slow Food della cozza nera tarantina».

E da oggi la cozza nerra è Presidio Slow Food

La cozza nera tarantina, già riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale pugliese dal ministero delle Politiche agricole, è oggi presidio Slow food. È stato presentato, questa mattina, nella sede dell'assessorato regionale all'Agricoltura, il «Presidio Slow Food della cozza nera tarantina» al quale hanno già aderito decine di mitilicoltori tarantini.

«Oggi - ha detto l'assessore all'Agricoltura, Donato Pentassuglia - aggiungiamo un altro tassello di un mosaico molto più importante che riguarda sia la difesa e la valorizzazione del comparto della pesca e dell'acquacoltura sia la costruzione di un futuro sostenibile per una città che merita un mare pulito con prodotti di qualità certificati. Questo a vantaggio dei consumatori, consapevoli di scegliere in sicurezza, e a tutela di un'intera filiera che riconosce il grande passo in avanti che si sta facendo».

«Questo è un presidio speciale, che va molto oltre il prodotto - ha sottolineato la direttrice di Slow Food Italia, Serena Milano - è una scommessa sul futuro di questa città. Insieme ai mitilicoltori, Taranto guarda alla sua risorsa più importante, il mare, e mette insieme rispetto dell'ambiente e rispetto per il lavoro, per la cultura e per il sapere di molte generazioni. Una sfida importante che, se si vince qui, in un contesto così complesso, può diventare un esempio, un simbolo per molte altre aree del paese».

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