Protesta dei lavoratori Nova Apulia all’ingresso del MArTA: «Dopo vent’anni di lavoro sbattuti fuori»

In Cig per tre mesi, poi senza reddito: protestano i lavoratori dei siti culturali. «Dopo vent anni di lavoro sbattuti fuori»
In Cig per tre mesi, poi senza reddito: protestano i lavoratori dei siti culturali. «Dopo vent’anni di lavoro sbattuti fuori»
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Giovedì 27 Maggio 2021, 15:51

Per vent’anni con uno stipendio privato, ma con funzioni di servizio pubblico. Impossibilitate a fare sciopero e ora sbattute fuori e sostituite da un algoritmo. Sit in di protesta questa mattina davanti al Museo archeologico nazionale MArTA di Taranto dei 23 lavoratori di Nova Apulia, ex concessionaria di servizi aggiunti dei musei pugliesi, come biglietteria e book shop, che hanno ricevuto un preavviso di licenziamento e sono stati collocati in cassa integrazione fino al 30 agosto.

La storia

 

Dopo un contenzioso tra il Ministero della Cultura e l'azienda, i servizi sono stati interrotti. Lavoratori provenienti da tutta la regione (4 sono quelli che erano impiegati nel museo MArTA) hanno manifestato davanti all'ingresso del museo tarantino per richiamare l'attenzione sulla loro vertenza. Era presente anche Barbara Neglia, segretaria regionale della Filcams Cgil Puglia, che da alcune settimane ormai presidia tutte le vertenze aperte a livello pugliese con altri siti di interesse culturale e turistico come il Castello Svevo di Bari, il Parco Archeologico di Monte Sannace e del Castello di Gioia del Colle, il parco archeologico e del museo di Egnazia, Castel del Monte e il Castello di Trani.

Per Neglia si sarebbe potuta valutare una gara ponte «che consentisse a tutti loro di rimanere al loro posto, mentre leggiamo sgomenti di una nota del Museo di Taranto che a fronte di questa vicenda umana chiude la pratica sostituendo questi lavoratori con un programma che consente l’acquisto dei biglietti on line. Nel frattempo il countdown per i 23 lavoratori Nova Apulia è cominciato.

Per loro il 1° settembre, dopo un periodo di cassa integrazione, scatterà il licenziamento definitivo».

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