Altri tre mesi di contratto per i lavoratori precari di Sanitaservice

Il sit in davanti alla sede della Asl
Il sit in davanti alla sede della Asl
di Nazareno DINOI
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Sabato 27 Novembre 2021, 05:00

Altri tre mesi di respiro e di speranza per i 47 precari della Sanitaservice assunti per l’emergenza pandemica e impiegati nei presidi ospedalieri della provincia di Taranto con fine contratto al 30 novembre e 31 dicembre.

La manifestazione

Ieri mattina, organizzati dal sindacato di base Usb Sanità, una loro massiccia partecipazione alla manifestazione di pacifica protesta sotto agli uffici della Asl di Taranto, ha dato il risultato sperato: una proroga straordinaria sino al 28 febbraio prossimo. Una soluzione non risolutiva ma utile a tamponare due esigenze, quella lavorativa e di sostegno per le famiglie e, per l’azienda sanitaria, la necessità di allontanare il rischio di pericolosi vuoti nell’organico.
La vicenda è molto complessa e parte con l’inizio dell’aumento dell’aggressività del virus che ha trovato le strutture sanitarie impreparate ad affrontare lo «tsunami». 
Così, non potendo fare altrimenti, le direzioni delle Asl con il via libera della Regione Puglia hanno proceduto ad assumere con contratti a termine decine di operatori della sanità di diversi profili tutti destinati ai servizi Covid del territorio addetti alle sanificazioni di mezzi e ambienti ma anche a supporto del personale sanitario nei reparti dove si combatteva quotidianamente il coronavirus.
Nel frattempo si era perfezionata la graduatoria di un concorso a tempo indeterminato per cui non è possibile, per legge, stabilizzare i precari assunti per chiamata diretta. Si è innescata quindi una guerra tra poveri: da una parte quelli che avendo superato una prova-concorso rivendicano il sacrosanto diritto all’assunzione e dall’altra chi spera in un riconoscimento dopo tanti mesi di impegnativo lavoro sul fronte della pandemia. «Prima ci chiamano eroi e angeli perché abbiamo scelto di lavorare nei reparti e servizi Covid e ora ci rimandano sulla strada», è la ribellione dei lavoratori a termine. 
Altrettanto legittima è la rivendicazione dei disoccupati in graduatoria che temono di perdere l’opportunità del posto fisso inseguito da una vita.
Una soluzione tampone è stata trovata ieri grazie alla mediazione della politica regionale e alla volontà della direzione Asl e, naturalmente, alla pressione del sindacato di base che ha preso a cuore le sorti dei quarantasette lavoratori con i contratti in scadenza. A seguito del sit-in su Viale Virgilio, il segretario provinciale dell’Usb Francesco Rizzo con una delegazione di Rsa e delegati dello stesso sindacato, sono stati ricevuti dal direttore generale della Asl jonica Stefano Rossi. Attorno allo stesso tavolo erano presenti i due consiglieri regionali, Renato Perrini di Fratelli d’Italia e Massimo Stellato dei Popolari con Emiliano e l’ex consigliere e portavoce di Michele Emiliano, Mino Borraccino che, insieme, hanno perorato la causa dei lavoratori sul piede di guerra.
All’incontro ha preso parte anche il direttore della Sanitaservice, Vito Santoro e, per l’Usb, l’avvocato Mario Soggia.

Consapevoli tutti della difficoltà normativa che non permette la stabilizzazione tout-court di fronte a graduatorie formate, si è deciso comunque di concedere una ulteriore finestra di tre mesi con la speranza, nel frattempo, che si intervenga a livello legislativo centrale e permettere quello che attualmente è impossibile: stabilizzare i 47 precari senza togliere spazio ai disoccupati in graduatoria che attengono la chiamata dopo aver superato regolare concorso.

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