«Stellato vuole le primarie a Taranto? Può farle con il centrodestra»

«Stellato vuole le primarie a Taranto? Può farle con il centrodestra»
di Paola CASELLA
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Lunedì 6 Dicembre 2021, 05:00

«Non ce ne sono Primarie. Parlo a nome di tutta la maggioranza costretta a porre fine alla propria attività amministrativa in maniera brusca: non vogliamo avere nulla a che fare con coloro che ci hanno mandato a casa. Le Primarie se le possono fare con il centrodestra, con i leghisti». Gaetano Blè, ex capogruppo del Pd e figura storica del partito, replica così ai Federati che nelle scorse ore su facebook hanno proposto, ma senza specificare a chi, la celebrazione delle Primarie.

Il post

“Il prossimo candidato sindaco a Taranto? Con esperienza politica, amministrativa ed istituzionale… Ed auspico che possa essere scelto dai Tarantini (non da altri), anche attraverso le Primarie”: questo il messaggio postato dal consigliere regionale di Puglia Popolare Massimiliano Stellato e da altri ex consiglieri comunali federati che insieme a lui a metà novembre hanno fatto cadere il governo cittadino.
Qualcuno nei commenti ha pure chiesto a Stellato se, per caso, abbia intenzione di candidarsi a sindaco. Blè ha affrontato la questione anche con il presidente della giunta regionale Michele Emiliano che a Taranto ha parlato di grave mancanza di rispetto non solo verso Melucci, ma anche nei suoi confronti per la caduta dell’Amministrazione: «Il presidente lo sa che, se per assurdo, qualcuno dovesse decidere che si fanno le Primarie, il Pd di Taranto, e tutti i partiti e le forze civiche che sostengono Melucci, non parteciperanno al tavolo e se ne andranno per conto loro. I consiglieri di maggioranza che hanno firmato hanno tradito la fiducia dei colleghi - ha continuato Blè - e questo non sarà mai dimenticato. Qualcuno deve aver suggerito loro di bombardare i social con la richiesta di Primarie, come estremo tentativo di ricomporre la frattura. Questa, però è una tattica che non funziona. Le Primarie si fanno con gli amici, non si fanno per fare la guerra, si fanno con chi condivide un percorso. Loro con noi non hanno più alcun percorso da condividere. Adesso, possono condividere il loro percorso con il centrodestra, con i leghisti e con i fascisti, con le cui firme hanno fatto sì che arrivasse la sospensione del consiglio comunale». 
L’esponente del Partito democratico ha escluso in maniera categorica che i Federati possano tornare nella coalizione di centrosinistra come se nulla fosse accaduto: «Non hanno più la possibilità a Taranto di sedersi al tavolo con le forze politiche che loro hanno mandato a casa». Per Blè, la ferita non è solo di natura politica: «Al di là della politica, c’è stato anche un tradimento personale ed umano che impedirà di fare finta di nulla a me personalmente, ma posso garantire anche a tutti gli altri consiglieri ed assessori che inopinatamente sono stati mandati a casa, non dall’opposizione - che da quattro anni sperava che ciò avvenisse - ma dai colleghi che insieme a noi avevano condiviso quattro anni e mezzo di lavoro». 
L’ex amministratore ha poi commentato gli attacchi mossi dai Federati in queste ore all’ex sindaco Rinaldo Melucci: «Sono attacchi strumentali, non vale neppure la pena di rispondere perché abbiamo capito che stanno cercando di riguadagnare visibilità dopo che la città li ha ignorati.

Quindi, il loro gioco non lo farò mai. Ricordo solo una cosa: nel momento in cui hanno firmato le loro dimissioni contestualmente all’opposizione avevano assessorati e postazioni, anche apicali, nelle Partecipate, assegnati a persone da loro stessi indicate. Raccontano che non potevano esprimere le loro politiche, ma non regge. Faccio il caso di Stellato: il suo gruppo era formato da due elementi: lui e Carmen Casula. Avevano un assessore e un presidente di Municipalizzata. Il Pd aveva sette consiglieri e solo due assessori e un presidente di Municipalizzata. La verità è che ha prevalso il rancore e l’acrimonia contro il sindaco, dimenticando che con le loro firme hanno fatto decadere anche tutti gli altri consiglieri che insieme a loro erano nelle commissioni e ogni giorno cercavano di trovare soluzioni alle diverse problematiche della città. Il duo Simili-Fuggetti, con cui ho lavorato anche negli ultimi giorni, ha sottaciuto ciò che aveva in mente di fare».

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