Traffico in calo al porto, il presidente Prete richiama Yilport al rispetto degli impegni

Traffico in calo al porto, il presidente Prete richiama Yilport al rispetto degli impegni
di Domenico PALMIOTTI
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Venerdì 4 Marzo 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:07

Tensioni nel rapporto tra l’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio, porto di Taranto, e la società San Cataldo Container Terminal (SCCT) che fa capo al gruppo turco Yilport e gestisce in concessione il terminal container del molo polisettoriale. Quotidiano apprende che nelle ultime ore il presidente Sergio Prete avrebbe inviato una lettera di sostanziale richiamo alla società. Si tratterebbe di una diffida secondo alcuni, nella quale si chiede il rispetto degli impegni in termini di investimenti e di volumi di lavoro. Qualora SCCT non rispondesse o fornisse una risposta non adeguata, l’Authority potrebbe anche vagliare la possibilità di revocare la concessione

La situazione

Tra fine 2021 e inizio 2022 sembrava essersi aperta una fase nuova nel rapporto tra la società terminalista e l’Authority. Andata via Raffaella Del Prete, che ha scisso su base consensuale il rapporto con Yilport, dove aveva assunto l’incarico di direttore generale SCCT, le redini del terminal sono state prese dal co-ceo di Yilport, Nicolas Sartini. Prima novità, a seguito dell’arrivo del nuovo manager, è stato l’afflusso a Taranto di una serie di navi della compagnia francese Cma Cgm. Un ridislocamento temporaneo a seguito della congestione verificatasi in altri scali mediterranei. Circa una ventina di unità sono infatti attraccate a Taranto da fine dicembre 2021 sino ai primi di febbraio scorso. Poi più niente. Ad una certa regolarità di arrivi, sono seguiti un paio di approdi spot tra il 14 e il 21 febbraio. E questo aveva fatto scattare il primo allarme sia nell’Authority, con Prete che evidenziava la necessità che l’incremento dei traffici fosse strutturale e non episodico, che nei sindacati di categoria. 


Per le sigle Cgil, Cisl e Uil, i segretari De Ponzio, Fiorino e Sasso cosí dichiararono il 24 gennaio: «Sembra già finito il grande interesse di Cma Cgm e del suo ex manager Nicolas Sartini, ora co-ceo di Yilport. Avevamo già intuito, dall’enfasi con la quale Yilport ha annunciato il contratto biennale per la movimentazione dei materiali del parco eolico, che non vi era altro all’orizzonte se non tornare ai ritmi pre natalizi, con una nave feeder alla settimana al terminal container. Chiederemo all’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio - dissero ancora - un urgente incontro per capire definitivamente i programmi commerciali del terminal che, in una fase di congestione e rivoluzione delle rotte nel Mediterraneo, non può restare in stand by nell’attesa di qualche nave Cma Cgm che non sa dove operare.

Da Yilport e dal co-ceo Sartini noi attendiamo la sottoscrizione di contratti commerciali per il traffico container che resta la destinazione d’uso preminente del terminal di Taranto e per il cui rilancio e sviluppo è stata rilasciata la concessione da parte dell’Autorità portuale». 


Evidentemente, nessuno sviluppo positivo c’è stato se l’Authority ora richiama bruscamente SCCT e sottolinea che oltre al traffico che non è arrivato, c’è pure un problema di investimenti non fatti. E la lettera di Prete alla società indicherebbe le carenze e gli inadempimenti punto per punto. La società, per gli investimenti, si sarebbe giustificata con i problemi del Covid. Nel frattempo, SCCT ha effettuato le assunzioni annunciate. In particolare, per 10 lavoratori si è effettuata la trasformazione del contratto di lavoro da part time a full time mentre 19 sono stati assunti part time e a tempo determinato. È personale che viene dal bacino TCT - società gestore sino al 2015 del terminal per conto di Evergreen - in carico all’Agenzia per il lavoro portuale. «Ma il problema vero è il traffico - si osserva nel mondo portuale -. Senza lavoro da fare, la gente, così come è stata assunta, rischia di essere licenziata». 
Da vedere, ora, quale sarà la risposta che darà SCCT al presidente Prete. A monte della lettera delle scorse ore, i segnali della società sono stati ritenuti per nulla adeguati. Ci si aspetta, quindi, una drastica correzione del tiro. L’avvio operativo di SCCT è avvenuto a luglio 2020 con un servizio feeder intramediterraneo. Poi i feeder sono passati a due, con un altro che ha riguardato l’Adriatico, ma quest’ultimo è durato poco. I turchi di Yilport hanno firmato la concessione di 49 anni per Taranto a fine luglio 2019.

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