Il Pnrr a Taranto per ambiente e riqualificazione della città

Un momento del convegno
Un momento del convegno
di Nicola SAMMALI
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Giovedì 7 Aprile 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 21:57

La sfida della crescita di un sistema metropolitano resiliente e sostenibile passa soprattutto dalla progettazione relativa a infrastrutture, ambiente e territorio, sviluppo economico e produttivo, turismo e cultura, e riqualificazione sociale. Le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) diventano quindi opportunità di pianificazione e programmazione urbanistica. 
Tre progetti dedicati a Taranto vanno proprio in questa direzione. Di questi, due investono il patrimonio architettonico e culturale, con la proposta di interventi per la cattedrale di San Cataldo (per un totale di 477.892 euro) e la chiesa di San Domenico in Città vecchia, a cura della Soprintendenza nazionale del patrimonio culturale subacqueo. Un terzo progetto, denominato “Taranto to Citizens”, è stato presentato dall’Università di Bari (per circa 13 milioni di euro) e tocca l’aspetto legato alla salute e all’ambiente. 

Il confronto

L’Ordine degli architetti di Taranto apre così la fase di confronto e di collaborazione allargata, rilanciando il proprio ruolo di sostegno agli enti locali e agli stakeholder nell’elaborazione dei progetti da candidare a finanziamento.

Il convegno “La sfida della crescita di un sistema metropolitano resiliente e sostenibile” ha ospitato ieri nell’aula magna dell’istituto Pacinotti diverse voci e idee per mettere a frutto la pioggia di milioni che arriverà anche a Taranto con il Pnrr. Il campanile della cattedrale nel centro storico di Taranto presenta problemi di degrado strutturale che ne compromettono la stabilità, in una situazione di fisiologica vulnerabilità all’azione sismica (la torre campanaria mostra fenomeni di ossidazione). Ma c’è anche la necessità di adottare accorgimenti per migliorare la risposta sismica della copertura a capriate della basilica, ridurre la fragilità e garantire un livello di sicurezza complessiva più elevato. La stima economica degli interventi al campanile è di 210mila euro, mentre per la chiesa è di 150mila euro. 

Gli interventi

Gli interventi a San Domenico prevedono invece la “cucitura” delle lesioni verticali delle murature storiche con materiali compatibili, e la riduzione del rischio sismico, con maggiore attenzione rivolta alla copertura a falde. «Siamo stati invitati a presentare delle proposte progettuali per partecipare ai bandi sulla protezione del patrimonio architettonico delle chiese. Siamo in attesa di risposta per i finanziamenti, siamo ottimisti che i fondi vengano messi a disposizione al più presto», ha confermato la soprintendente nazionale Barbara Davidde. Con il bando nazionale “Creazione e rafforzamento di ecosistemi dell’innovazione per la sostenibilità, costruendo leader territoriali di ricerca e sviluppo”, per un importo totale di circa 1,6 miliardi di euro, sono stati finanziati 12 progetti, di cui 5 nel Sud. L’Università di Bari ha inserito Taranto tra le dieci voci del progetto complessivo pugliese da 167 milioni di euro (oltre mille ricercatori partecipanti). 
Una fetta del finanziamento (l’8 per cento, pari a circa 13 milioni di euro) sarà destinata al capitolo “Taranto per i cittadini”. «Taranto to Citizens lo abbiamo immaginato, insieme al Cnr, come un progetto di coinvolgimento del tessuto sociale per creare le condizioni di salute e di ambiente fortemente migliorate, basate sia sulla consapevolezza dei cittadini sia sullo svolgimento di attività di ricerca e valorizzazione delle risorse già presenti sul territorio», ha spiegato Gianluca Farinola, delegato alla ricerca e innovazione dell’Università di Bari. «In questa attività - ha aggiunto - si mira a coinvolgere i cittadini per lo svolgimento di una serie di azioni che vanno dal monitoraggio alla tutela della salute, dalla valorizzazione dell’ambiente alla promozione delle attività sia scientifiche sia imprenditoriali». 


Il Pnrr è già argomento caldo per l’Ordine degli architetti di Taranto, pronto a monitorare le risorse finanziarie e creare un’interfaccia con gli enti locali e le amministrazioni pubbliche, affinché si possano raggiungere quei risultati sperati per il rilancio della città e della provincia. «A nostro avviso questo rappresenta un momento epocale per il nostro territorio», ha dichiarato il presidente Paolo Bruni. «I progetti devono essere performanti e per questo servirà qualità». Il colloquio con l’amministrazione uscente era partito con «una richiesta di governance paritetica, ma lo stiamo facendo con tutti i Comuni dell’area vasta. Abbiamo posto l’attenzione sui concorsi di progettazione, sull’esempio di quello fatto per “Porta Napoli”». 

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