La ginecologa la rassicura, ma lei perde il feto di 8 mesi. Parte la denuncia

L'ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana
L'ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana
di Nazareno DINOI
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Giovedì 28 Luglio 2022, 20:40 - Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 11:19

Sarebbe stato il primogenito, ma ad un mese dalla nascita il mondo è crollato addosso ad una giovane coppia di Manduria: il piccolo, che aveva già un nome, Mattia Cosimo, è morto nella pancia della mamma. Un dramma di cui si parlerà in tribunale perché i genitori hanno denunciato la ginecologa della provincia di Brindisi che per otto mesi ha tenuto in cura la gravida e il feto cresciuto regolarmente. 

La vicenda

Almeno sino all’ultima visita dello scorso 15 luglio quando la dottoressa avrebbe notato qualcosa che non andava: il feto non si stava nutrendo bene. I giovani coniugi, preoccupati da quella notizia che non si aspettavano, avrebbero suggerito alla dottoressa di recarsi al pronto soccorso per un ricovero di controllo. «La dottoressa – si legge nella denuncia depositata alla Procura della Repubblica di Brindisi –, mi diceva che potevo stare tranquilla e che sarei dovuta andare solo se non avessi più sentito alcun movimento del bambino». Era un venerdì e la ginecologa avrebbe congedato la sua assistita spostando al lunedì successivo il ricovero all’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana. La futura mamma avrebbe insistito riferendo di avvertire già movimenti più flebili del bimbo che aveva in grembo ma la dottoressa l’avrebbe rassicurata dicendo che dipendeva dalle dimensioni del bambino che a poche settimane dalla nascita non aveva più lo spazio sufficiente per muoversi come prima.  «Mi fidavo della dottoressa, così ho ubbidito e sono tornata a casa», spiega la donna nell’esposto presentato ai carabinieri. Lunedì 18 luglio la gravida si è presentata al pronto soccorso del presidio ospedaliero della città degli Imperiali con il terribile presentimento che veniva confermato dagli specialisti dopo averla visitata: «assenza di battito cardiaco fetale»


Il giorno dopo la signora è stata sottoposta al parto pilotato ed ha lasciato faticosamente quello che per otto mesi era stato il desiderio di una vita. «Non riesco a capacitarmi sull’accaduto e soprattutto ho necessità, insieme a mio marito – spiega la donna ancora sotto choc -, di sapere se un ricovero tempestivo, così come io avevo chiesto alla dottoressa, avrebbe potuto evitare la morte di mio figlio Mattia Cosimo».

Tra i documenti allegati alla denuncia, ci sono le copie delle visite ginecologiche eseguite con regolarità mensile e la documentazione che attesterebbe una gravidanza fisiologica, senza alcun campanello d’allarme, con ecografie di controllo, esame morfologico, tutto assolutamente nella norma. «Ci batteremo sino alla fine per avere giustizia», promette il mancato papà, noto imprenditore di Manduria che si farà assistere dallo studio legale associato Bullo-Micera.

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