Pelillo per il San Cataldo. Ora la politica si interroga

Pelillo per il San Cataldo. Ora la politica si interroga
di Paola CASELLA
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Mercoledì 8 Dicembre 2021, 10:47 - Ultimo aggiornamento: 19:03

La notizia della scelta del presidente della giunta regionale Michele Emiliano di porre alla guida dell'istituenda azienda ospedaliera San Cataldo l'onorevole Michele Pelillo coglie di sorpresa i tarantini che, come spesso accade, subito si dividono in fazioni contrapposte. A giudicare dai commenti sui social e tra la gente, c'è, infatti, chi evidenzia l'antico impegno dell'ex parlamentare e assessore regionale del Pd per l'istituzione dell'ospedale San Raffaele del Meditterraneo, considerandolo così la persona giusta al posto giusto, e chi, invece, lo ricorda per alcune sue dichiarazioni giudicate eccessivamente rassicuranti rispetto alle emissioni industriali.

Le letture politiche

La notizia è stata poi oggetto di letture politiche diverse. Alcuni, ma in misura minoritaria, hanno ipotizzato che con questa mossa il governatore pugliese si sia smarcato dal sindaco uscente Rinaldo Melucci, assegnando un ruolo di grande importanza e prestigio ad un suo possibile avversario nella sfida per la conquista dello scranno più alto di Palazzo di Città. La maggioranza degli osservatori, ma anche molti semplici cittadini, più attenti alle dinamiche politiche, hanno supposto, invece, che questa sia la strategia messa a punto da Emiliano proprio per agevolare la ricandidatura di Melucci silenziando le voci sull'eventuale interesse dell'ex parlamentare per lo scranno più alto della città, sia diretto che nelle vesti di mentore per un candidato a lui vicino.

Alla base di questa chiave di lettura, il fatto, confermato dallo stesso Pelillo in una recente intervista a Nuovo Quotidiano di Puglia, di aver incontrato durante l'estate i Federati: il consigliere regionale Massimiliano Stellato, il responsabile provinciale di Idea Indipendente Walter Musillo e l'ex consigliere comunale Piero Bitetti, fautori di un tavolo trasversale per le prossime elezioni amministrative. I primi due a metà novembre si sono anche adoperati in maniera palese per lo scioglimento del consiglio comunale. Cosa si siano detti in quella riunione l'ex parlamentare, per correttezza nei loro confronti, non ha voluto rivelarlo.
Nelle scorse settimane era stata persino ventilata una discesa in campo diretta dello stesso Pelillo o, appunto, in alternativa di qualcuno a lui molto vicino, capace di risultare gradito in maniera trasversale.

Con la scelta di Emiliano questo progetto si sarebbe squagliato come neve al sole. Un duro colpo, dunque, per chi aveva sperato nella concretizzazione di questo scenario politico, non solo tra le forze politiche impegnate nel tavolo trasversale, ma anche tra coloro che sulla sponda del centrodestra sembravano essere in attesa di imbarcarsi nel progetto anti Melucci, pronti persino a indossare i panni del civismo.

L'avvertimento di Zullo

Ora la decisione di Emiliano di avvalersi delle competenze professionali e politiche e dell'esperienza amministrativa di Pelillo ha suscitato soddisfazione in alcuni, sorpresa in altri e disappunto in altri ancora. C'è poi chi invita l'ex deputato del Pd a stare in guardia. Si tratta del capogruppo in consiglio regionale di Fratelli d'Italia Ignazio Zullo: «Ho avuto modo di conoscere Michele Pelillo negli anni trascorsi in consiglio regionale, persona garbata, intelligente e politico navigato. Tanto navigato che sicuramente sa meglio di me che la politica è capace di tutto, figuriamoci il presidente Emiliano». L'esponente del centrodestra instilla poi un dubbio che, in attesa della documentazione ufficiale, è diventato virale in città. «Se questo è vero, come è vero, - afferma, infine, Zullo - non può non comprendere che essere designati non vuol dire essere nominati. La nomina non necessariamente deve succedere alla designazione e tutto ruota intorno alle elezioni comunali di Taranto, in programma la prossima primavera. Quindi, un consiglio non richiesto a Pelillo: non si fidi di Emiliano. Le persone con la schiena dritta mal si adattano al ruolo di burattini ma combattono contro i burattinai».
 

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