I pediatri scrivono a Mattarella: «Presidente, non firmi l'immunità penale per i gestori dell'ex Ilva»

I pediatri scrivono a Mattarella: «Presidente, non firmi l'immunità penale per i gestori dell'ex Ilva»
di Paola CASELLA
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Lunedì 27 Febbraio 2023, 21:44

L’Associazione Culturale Pediatri (Acp) chiede al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di ritenere strategica per l’interesse nazionale la vita dei bambini ed in particolari di quelli di Taranto piuttosto che la produzione di acciaio e, pertanto, di non firmare il decreto che introduce l’immunità penale in favore dei gestori dell’ex Ilva. Lo fa con una lettera sottoscritta dal presidente nazionale, la dottoressa Stefania Manetti, e per la sezione di Puglia e Basilicata, la dottoressa Annamaria Moschetti. 

La lettera

A sostegno della loro richieste le pediatre pongono dati scientifici inoppugnabili. «Caro Presidente, - si legge nel documento - pochi giorni fa è stato pubblicato, a cura dell’Istituto superiore di sanità, il sesto studio “Sentieri” che indaga lo stato di salute delle popolazioni che vivono nei siti inquinati italiani di interesse nazionale per le bonifiche (Sin) e studia in particolare l’emergere, nelle popolazioni esposte, delle malattie collegate agli inquinanti immessi in quel sito». Le due dottoresse ricordano che lo studio “Sentieri” racconta dello stato di salute dei bambini «che vivono nell’infelice Sin di Taranto documentando nel periodo di studio 2015-2018 un eccesso di bambini con malformazioni congenite, nel periodo di studio 2014 -2018 un eccesso di bambine ricoverate per tutti i tumori maligni e tumori del sistema nervoso e un eccesso di leucemie mieloidi e linfoidi sia tra le bambine che tra i bambini; documentato anche un eccesso di decessi per leucemia nelle bambine». Manetti e Moschetti, sulla base degli anni presi in esame dallo studio, evidenziano che «questi bambini tarantini si sono ammalati e sono morti mentre gli impianti, sotto sequestro della magistratura per aver causato morte e malattia nella popolazione, funzionavano (e funzionano ancora) perché si ritenne che le nuove prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale del 2012 fossero tali da “bilanciare” le esigenze della produzione con quelle della salute e della vita e si consentì dunque la prosecuzione dell’attività produttiva». 
La morte e la malattia di questi bambini tarantini, vengono giudicati sulla base delle evidenze scientifiche dalla comunità medica come eventi “sentinella” di una situazione ambientale critica.

Secondo, le due professioniste, questi dati «devono indurci a riflettere se quella valutazione non sia stata drammaticamente errata». Rivolgendosi nuovamente al presidente Mattarella, le dottoresse affermano: «Molto probabilmente a breve le verrà chiesto di apporre la sua firma al decreto-legge 5 gennaio 2023, n. 2 - Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale gazzetta ufficiale 5 gennaio 2023, n. 4, decreto che ripropone, tra le altre cose, lo stesso generico e intrinsecamente fallace criterio del “bilanciamento” per validare modelli organizzativi atti a “prevenire reati” e consentire ancora la prosecuzione dell’attività produttiva dell’impianto siderurgico di Taranto anche in seguito ad azioni interdittive». 

Manetti e Moschetti poi aggiungono, anche alla luce della bassissima natalità in Italia denunciata dalla Plasmon e dal professor Alessandro Rosina con uno spot molto forte: «Non sta a noi pediatri, ai dottori dei bambini, dire al Presidente della Repubblica ciò che sia giusto fare quando le verrà chiesto di apporre la sua firma a quel decreto legge che non condividiamo, ma le chiediamo di considerare di interesse strategico nazionale la vita dei bambini dell’intera Nazione che vive il triste e gelido inverno della natalità, di tutti i bambini che vivono nei Sin italiani ed in particolare dei bambini di Taranto, città che recentemente l’Onu ha incluso tra le “zone di sacrificio, ”zone” che rappresentano la peggiore negligenza immaginabile dell’obbligo di uno Stato di rispettare, proteggere e realizzare il diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile e le chiediamo, Presidente, di scegliere di proteggerli».
 

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