Peacelink: 8 milioni, più emissioni Emiliano: se è vero, molto grave

Peacelink: 8 milioni, più emissioni Emiliano: se è vero, molto grave
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Martedì 18 Settembre 2018, 08:28
«Attualmente Ilva produce acciaio liquido per 4,8 tonnellate all'anno (dati ufficiali 2017). Quindi, anche se ArcelorMittal taglierà - come dichiara - il 30% delle polveri delle emissioni convogliate, con l'aumento produttivo a 8 milioni di tonnellate/anno avremo un aumento di polveri del 16% in flusso di massa annuo rispetto al 2017».
Lo sostiene il presidente di Peacelink, Alessandro Marescotti, spiegando che «questo calcolo vale per le emissioni convogliate. ArcelorMittal non dichiara invece di quanto vuole tagliare le emissioni non convogliate (come quelle della cokeria) che sono le più pericolose».
Secondo l'ambientalista «emergono pian piano i dettagli di una operazione propagandistica del governo ai danni della popolazione esposta all'inquinamento. La situazione è ancora peggiore per le emissioni di Co2 dall'Ilva. Parliamo delle emissioni che provocano lo scongelamento dei ghiacci e l'innalzamento dei livelli dei mari, a causa del surriscaldamento climatico».
I tagli «del 15% delle emissioni di Co2, promessi da ArcelorMittal - attacca Marescotti - e dal suo fedele governo, non compensano assolutamente l'incremento produttivo del 66% da 4,8 a 8 milioni di tonnellate anno di acciaio liquido, incremento che il Ministero dell'Ambiente intende concedere a condizioni facilitate rispetto al piano ambientale precedente. L'Ilva, con le sue centrali energetiche, è la maggiore fonte di emissione in Italia di Co2 assieme alla centrale a carbone di Cerano».
E a commentare le dichiarazioni rese qualche ora prima dal presidente di Peacelink, Alessandro Marescotti, su un possibile aumento della produzione nello stabilimento Ilva fino a 8 milioni di tonnellate con relativo aumento delle emissioni è intervenuto il presidente della Regione Puglia. «Se fosse vero, e non ho motivo di non prendere sul serio questa segnalazione di Peacelink, sarebbe una cosa molto grave» ha dichiarato Michele Emiliano. «Peacelink è un'associazione seria - dice Emiliano - Hanno studiato l'addendum e secondo il loro giudizio, che noi stiamo verificando, è possibile che senza sostanzialmente una nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) si possa arrivare agli 8 milioni di tonnellate e quindi in deroga al principio, che era sempre stato rispettato in questi anni, che la fabbrica, senza le innovazioni e senza l'adempimento di tutti gli obblighi dell'Aia stessa, non potesse superare i 6,8 milioni di tonnellate».
«Se fosse vero, e non ho motivo di non prendere sul serio questa segnalazione di Peacelink, sarebbe una cosa molto grave. Adesso i miei uffici la stanno verificando - ha detto ancora il governatore pugliese - e dopodiché segnaleremo immediatamente al ministro Di Maio che se l'addendum, che è una libera offerta da parte di ArcelorMittal, dovesse contenere un trucco del genere, sarebbe davvero gravissimo, perché potrebbe rischiare di compromettere il rapporto di fiducia, che è indispensabile, tra le istituzioni e l'acquirente dell'Ilva».
E il ministro Costa sull'Ilva di Taranto ha detto «c'era un accordo vincolante che non potevamo annullare. Per noi l'accordo è l'inizio di un percorso che deve portare alla decarbonizzazione» dello stabilimento. Sergio Costa, in una intervista sul portale di Tiscali ha aggiunto che «da ambientalista anch'io non sono contento, ma da ministro di questo governo devo riconoscere che è stato ottenuto il massimo possibile. La prospettiva, anche dopo l'accordo Arcelor-Mittal, è di mandare in pensione il carbone e potenziare le fonti energetiche alternative».
E anche su queste dichiarazioni è tornato a dire la sua il presidente Emiliano: «Considero le dichiarazioni del Ministro per l'ambiente Costa di grandissima importanza. L'impegno del Governo per la totale decarbonizzazione dell'Ilva è una strepitosa notizia che premia una battaglia della mia amministrazione che per tre anni, in una durissima solitudine e con attacchi da parte di tutte le forze politiche, ha sempre cercato di spiegare agli industriali e ai sindacati, che ove si fosse deciso di mantenere aperta l'Ilva, l'unica soluzione tecnica coerente con la salute dei tarantini e la Costituzione della Repubblica Italiana era la totale decarbonizzazione dello stabilimento attraverso  l'utilizzo di forni elettrici alimentati a gas o a idrogeno. L'Organizzazione mondiale della sanità, presso la quale il Presidente del Consiglio Conte ha svolto oggi il suo intervento, ha sempre sostenuto questa proposta della Regione Puglia assieme ai migliori scienziati mondiali ed alla più famosa rivista medica del mondo Lancet che ha pubblicato un intervento nel quale si lancia la proposta della decarbonizzazione dell'Ilva come pratica tecnica di eccellenza per rispettare il trattato di Parigi sul Clima Cop 21». «La decarbonizzazione minimizza i fattori di emissione e di pressione ambientale del processo di produzione dell'acciaio e rende finalmente compatibile con la fabbrica la vita delle persone. Non vedo l'ora di incontrare il Ministro Costa e il Ministro Di Maio per mettere a punto i provvedimenti attraverso i quali verrà attuata la decisione del governo sulla decarbonizzazione», ha concluso il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
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