Ocean Viking, sbarcati 176. Tra loro una donna incinta di due gemelli
Il volontario: «Umiliati e picchiati in alto mare»

Ocean Viking, sbarcati in 176 a Taranto
Ocean Viking, sbarcati in 176 a Taranto
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Mercoledì 16 Ottobre 2019, 18:37 - Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 08:43
«Possiamo raccontare la storia di un ragazzino di 15 anni che per due anni è stato tenuto prigioniero in un centro di detenzione. Non è accompagnato. Non ci sono diritti umani rispettati, questo è abbastanza chiaro», hanno rivelato Berger Jay, Juan Paolo Manuel Sanchez, e Luisa Albera del 'Project staff Medici senza Frontierè (Msf), a margine dello sbarco di 176 migranti dalla nave Ocean Viking avvenuto questa mattina al molo san Cataldo del porto di Taranto. Tra i minori arrivati c'è anche una bimba di appena dieci mesi, camerunense. I migranti sbarcati hanno vissuto momenti difficili «nei centri di detenzione - hanno evidenziato i rappresentanti di Msf - qualcuno anche per anni». Tra loro «non ci sono però malattie gravi, e le condizioni di salute sono buone». «Le persone che abbiamo soccorso nella prima imbarcazione trovata vicino alla piattaforma petrolifera - hanno aggiunto - era più di un giorno che erano in viaggio, erano alla deriva, non avevano più possibilità di utilizzare il motore e non avevano più grandi speranze di arrivare da nessuna parte».

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Quando «abbiamo ricevuto da parte dalla Guardia Costiera libica l'invito a portare a Tripoli le persone che avevamo soccorso - hanno puntualizzato i rappresentanti di Medici senza frontiere - abbiamo detto di no perché c'é una legge precisa che ci impedisce di portare le persone in un porto che non sia sicuro». «Quando siamo partiti da Marsiglia diretti verso la Libia, passando vicino a Lampedusa - hanno ricordato - in quel lunedì 7 ottobre che purtroppo è rimasto nella storia, c'è stato un naufragio dell'imbarcazione e le autorità italiane ci hanno chiesto di partecipare alla ricerca di eventuali sopravvissuti. E' stato un grande passo per noi essere ingaggiati per una ricerca dalle autorità. Nonostante la ricerca, purtroppo, non siamo riusciti a trovare nessuno». Secondo gli esponenti dello staff di Medici senza frontiere, «in caso di soccorso e di richiesta di aiuto in mare, tutte le navi a disposizione dovrebbero essere ingaggiate nella ricerca. Si parla di vite umane ed è un diritto la vita».

Incinta di 7 mesi, sfuggita ai bombardamenti con in grembo due gemelli

Tra i migranti sbarcati questa mattina al porto di Taranto dalla Ocean Viking c'è una donna nigeriana incinta di 7 mesi, in attesa di due gemelli, sfuggita a un bombardamento in un centro di detenzione in cui ha visto morire suo marito. È una delle storie raccontate ai giornalisti dagli operatori di Medici Senza Frontiere e della Ong Sos Mediterranèe. 
A un uomo, che era tenuto prigioniero, hanno tolto i denti per chiedere il riscatto alla famiglia. In molti. come rivelato da Jay Berger, Coordinatore Msf sulla Ocean Viking, presentavano segni di violenze e hanno affrontato un viaggio terribile per fuggire dai loro paesi. Quasi tutti i migranti sbarcati, ora trasferiti al centro Hotspot per l'identificazione, sono dell'Africa subsahariana.

Il volontario: «Picchiati e umiliati in alto mare»
​Ci sono i volti sorridenti e meravigliati dei bambini, ma anche sguardi increduli e visi provati degli adulti stremati tra i 176 migranti soccorsi nelle ultime ore al largo delle coste libiche e sbarcati questa mattina a Taranto dalla nave Ocean Viking. Ndoffen Diouf, mediatore interculturale dell'associazione Babele, parlando con i giornalisti ha affermato che in base alla sua esperienza può «dire che questi disperati che arrivano sui barconi passano di mano a mano dai trafficanti di esseri umani che li rendono schiavi, e per riacquistare la libertà devono pagare un prezzo altissimo». «In alto mare - ha sottolineato - succede di tutto: vengono picchiati e umiliati e chi si ribella viene ucciso». La macchina dell'accoglienza predisposta dalla Prefettura di Taranto si è attivata. «C'è una rete di soccorso, una rete di accoglienza, davvero forte, che si stringe attorno a questi migranti che hanno vissuto durante il loro viaggio delle situazioni molto difficili e pericolose. Siamo solidali e intendiamo aiutarli nel miglior modo possibile in questo piccolo periodo in cui saranno qui da noi», ha detto l'assessore ai Servizi Sociali del Comune, Gabriella Ficocelli, venuta con altri esponenti della giunta ad accogliere i migranti al porto. Gli assessori indossano magliette con la scritta #ioaccolgo, dopo l'adesione alla campagna nazionale che condivide i valori dell'accoglienza e della solidarietà e intende esprimere il proprio dissenso rispetto alla «chiusura dei porti». Sbarcati dalla Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere, 131 uomini, 12 donne di cui quattro incinte, e 33 minori di cui 23 non accompagnati, soccorsi l'altro ieri in due distinte operazioni ad una quarantina di miglia dalle coste libiche. I migranti saranno ospitati nel centro Hotspot per essere sottoposti alle procedure di identificazione e foto-segnalamento. Successivamente, i minori non accompagnati e le donne incinte troveranno temporanea sistemazione in città, mentre gli altri migranti saranno trasferiti in altre regioni secondo il piano di riparto che sarà predisposto dal Ministero dell'Interno.
 
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