Nuove nomine allo stabilimento tarantino: Morselli nomina Dimastromatteo direttore dello stabilimento “Acciaierie d'Italia”

Nuove nomine allo stabilimento tarantino: Morselli nomina Dimastromatteo direttore dello stabilimento Acciaierie d'Italia
Nuove nomine allo stabilimento tarantino: Morselli nomina Dimastromatteo direttore dello stabilimento “Acciaierie d'Italia”
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Lunedì 26 Aprile 2021, 11:28 - Ultimo aggiornamento: 11:43

Con un ordine di servizio la cui esecutività è a partire da oggi, il siderurgico di Taranto della nuova società Acciaierie d’Italia, ex Ilva, ha un nuovo direttore. Si tratta di Vincenzo Dimastromatteo, ingegnere, di origine pugliese. Dimastromatteo assume la guida dello stabilimento, risponderà direttamente all’amministratore delegato Lucia Morselli con il coordinamento tecnico di Adolfo Buffo, attuale direttore generale della società.

Nuovi assetti societari

 

L’ordine di servizio é firmato da Arturo Ferrucci, direttore delle risorse umane.

Dimastromatteo subentra a Loris Pascucci, ingegnere, ligure, che, sempre da oggi, diventa direttore degli investimenti speciali a Taranto. Una nuova figura, da mettere probabilmente in relazione al piano di investimenti e al piano industriale 2021-2025 che attende la nuova società.

In essa dallo scorso 14 aprile è entrato lo Stato attraverso Invitalia con una partecipazione del 38 per cento nel capitale (sono stati versati 400 milioni) e l’espressione di diritti di voto del 50 per cento in una governance condivisa col soggetto privato ArcelorMittal Italia.

La nomina di Dimastromatteo era già prevista da alcune settimane ma da oggi è stata ufficializzata. Per Dimastromatteo è un ritorno a Taranto perché negli anni passati, con l’Ilva affidata alla gestione del gruppo Riva, ha diretto l’area degli altiforni. Dimastromatteo arriva dal gruppo siderurgico Arvedi. Pascucci è stato in carica come direttore di stabilimento un anno e quattro mesi.

La nuova società Acciaierie d’Italia, frutto dell’alleanza tra ArcelorMitttal Italia e Invitalia (società Mef), nasce dopo l’accordo del 10 dicembre 2020. Il suo consiglio di amministrazione è paritetico, con 3 consiglieri al privato e altrettanti al pubblico.

Quest’ultimo esprime il presidente, Franco Bernabè, già ad di Eni e di Telecom, il privato, infine, nomina l’amministratore delegato il cui voto in cda vale doppio e questo per evitare eventuali situazioni di stasi decisionale.

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