Invitalia versa i 400 milioni di euro. Giorgetti annuncia la nuova Ilva: si chiamerà ​“Acciaierie d'Italia Holding”

Invitalia versa i 400 milioni di euro. Giorgetti annuncia la nuova Ilva: si chiamerà “Acciaierie d'Italia Holding”
Invitalia versa i 400 milioni di euro. Giorgetti annuncia la nuova Ilva: si chiamerà ​“Acciaierie d'Italia Holding”
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Mercoledì 14 Aprile 2021, 16:25 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 07:05

Come annunciato alla Camera dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, Invitalia ha sottoscritto l'aumento di capitale di Am InvestCo Italy, la società affittuaria dei rami di azienda di Ilva in amministrazione straordinaria.

La sottoscrizione del capitale è avvenuta, spiega la nota di Invitalia, in attuazione dell'accordo di co-investimento tra ArcelorMittal Holding, ArcelorMittal e Invitalia. Un'operazione finalizzata ad avviare una nuova fase di sviluppo ecosostenibile dell'Ilva di Taranto.

Ecco la nuova Ilva

 

In particolare, Invitalia, su incarico del Governo italiano, ha sottoscritto, con i contributi in conto capitale assegnati dal ministero dell'Economia e delle finanze, azioni ordinarie per un importo di 400 milioni e, a seguito dell'adesione all'aumento di capitale, acquisisce il 50% dei diritti di voto di AM InvestCo Italy che assumerà la denominazione "Acciaierie d'Italia Holding".

«L'operazione di co-investimento da parte di Invitalia in AM InvestCo Italy, secondo logiche, criteri e condizioni di mercato, ha una valenza di iniziativa strategica a sostegno delle imprese e dell'occupazione nel Mezzogiorno, al fine di rilanciare e riconvertire, in chiave "green", il sito siderurgico dell'Ilva, coerente con la strategia, governata dalla Commissione europea, di garantire all'Europa zero emissionì entro il 2050».

Le parole di Giorgetti

 

Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha commentato così lo sblocco dell’operazione dopo settimane di attesa e grandissima tensione: «Nel momento i cui noi decidiamo e andiamo avanti sulla strada di una produzione di un acciaio compatibile con l’ambiente, questo dovrebbe essere fatto da tutti gli altri concorrenti a livello globale perché nel momento in cui andremo a produrre a Taranto l’acciaio con fonti di energia compatibili con l’ambiente ma più costose, ci troveremo ancora, magari, la concorrenza di chi continua a produrre col carbone e che quindi produrrà a condizioni di prezzo assolutamente impareggiabili, questo è un tema che deve essere affrontato a livello sovranazionale e non dobbiamo dimenticare».

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