Monsignor Santoro è tarantino
Cittadinanza onoraria al vescovo

Monsignor Santoro è tarantino Cittadinanza onoraria al vescovo
di Paola CASELLA
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Venerdì 26 Maggio 2017, 15:02 - Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 14:22
Nel corso di una solenne cerimonia svoltasi a Palazzo di Città, ieri sera all’arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro, è stata conferita la cittadinanza onoraria, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose del territorio. La proposta dell’onorificenza è stata approvata dal consiglio comunale con la delibera n. 58 del 28 aprile scorso. Visibilmente commosso, monsignor Santoro ha commentato così il dono ricevuto dalla città nel giorno del suo onomastico: «Sono grato all’Amministrazione comunale e al Sindaco per questa cittadinanza tarantina ed anche riconoscente. È un invito ad avere ancora più responsabilità, a spendere le energie per la città, a venire incontro ai bisogni, a continuare a fare una battaglia decisa per l’ambiente, per la salute e ad essere fattore di unità, affinché tutte le varie forze, anche quelle che sono più o meno opposte, si rispettino e possano contribuire a costruire una vita cittadina degna, venendo soprattutto incontro alle necessità dei più bisognosi. Quindi, mi sento onorato e al tempo stesso spinto ad una responsabilità sempre più grande». Il sindaco Ippazio Stefàno, nel suo intervento, ha illustrato le ragioni che hanno spinto l’Amministrazione comunale a compiere questo gesto: «Mi sono interrogato sul perché conferire la cittadinanza onoraria al vescovo venuto dal mare cinque anni fa, rientrato in Italia dopo ventisette anni trascorsi in Brasile. Ripercorrendo gli eventi degli ultimi cinque anni, è emersa la sua vicinanza ai più fragili. Egli ha saputo rappresentare la sofferenza della città, stando sempre in prima fila per i risolvere i problemi del territorio. Ci ha abituati a non passare indifferenti dinanzi a chi tende la mano ed è sempre intento a lavorare per l’unità della città. Ci ha insegnato, infine, come deve essere il cittadino ideale». Il presidente del consiglio comunale Piero Bitetti ha dato, invece, lettura della delibera, sottolineando che l’arcivescovo ha «abbracciato la croce» di una città che «attraversa le doglie del cambiamento e accoglie innumerevoli sfide...favorendo la coesione civile e sociale, attraverso i suoi appelli all’unità, alla responsabilità e al dialogo fra le istituzioni locali e nazionali e rendendosi partecipe all’azione di stimolo per una Taranto protagonista fattiva e non rassegnata di una rinascita». Nella delibera si ricorda, inoltre, il contributo del vescovo che si traduce in opere concrete in favore della città.  
«Ora» si legge nella delibera «vede compiersi un’altra opera consegnata al bene della città, ovvero il centro di accoglienza Santacroce, palazzo nobiliare, simbolicamente posto alle spalle della cattedrale e della sua abitazione, un coraggioso e generoso gesto per i senza fissa dimora che egli ha voluto fortemente, in piena sintonia con Papa Francesco e facendosi garante di quello che egli stesso chiama diritto dei poveri alla bellezza». Il vicario generale dell’Arcidiocesi, monsignor Alessandro Greco, si è soffermato poi sui tratti biografici del vescovo, illustrando gli aspetti salienti del suo magistero. Nel corso della cerimonia sono stati conferirti, inoltre, gli attestati di benemerenza all’ammiraglio di squadra Donato Marzano, al questore di Taranto in quiescenza Antonio Delli Noci e al capitano di vascello Antonio Galiuto, comandante della portaerei Garibaldi.

 
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