Mittal, utili record da 6,3 miliardi nel primo semestre. E Palombella sferza Giorgetti: «Silenzio assordante sull'ex Ilva»

Mittal, utili record da 6,3 miliardi nel primo semestre. E Palombella sferza Giorgetti: «Silenzio assordante sull'ex Ilva»
Mittal, utili record da 6,3 miliardi nel primo semestre. E Palombella sferza Giorgetti: «Silenzio assordante sull'ex Ilva»
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Giovedì 29 Luglio 2021, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 19:55

Utile semestre a 6,3 miliardi per il gruppo ArcelorMittal, al top dal 2008. Fa registrare numeri da record la multinazionale francoindiana che ha chiuso il primo semestre dell'anno con un utile netto di 6,3 miliardi di dollari (circa 5,3 miliardi di euro), a fronte di una perdita di 0,9 miliardi di dollari nello stesso periodo del 2020. Si tratta, si legge in una nota del gruppo che ha rilevato l'ex Ilva e ora è in partnership statale con Invitalia, "della migliore performance semestrale dal 2008".

Il risultato ha beneficiato di profitti per 4 miliardi di dollari conseguiti nel secondo semestre, il migliore dal 2008, con un ebitda di 5,1 miliardi, in crescita del 55,8% rispetto al primo trimestre dell'anno.

Dallo scorso 1 aprile ArcelorMittal ha restituito ai propri azionisti 1,6 miliardi di dollari attraverso buyback e dividendi, con un ritorni totali che salgono a 2,8 miliardi se calcolati dal settembre 2020.

Palombella (Uilm): «Da Giorgetti silenzio assordante, agire prima che situazione degeneri»

E intanto Rocco Palombella, segretario generale Uilm, sprona il governo scrivendo una lettera aperta al ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti per richiedere l’attenzione e l’impegno del Governo su questa importante vertenza che interessa il risanamento ambientale di interi territori, la prospettiva occupazionale di migliaia di lavoratori tra diretti e indiretti e il futuro della siderurgia italiana.

«Di fronte a una situazione drammatica che si vive negli stabilimenti dell’ex Ilva non si riescono a comprendere le ragioni di tanta indecisione e di questo silenzio assordante. Eppure l’ex Ilva rappresenta una grande realtà produttiva nazionale, a cui sono legate le sorti ambientali, sociali ed economiche di intere comunità, oltre al futuro di un settore da lei considerato strategico. Ora è il momento di agire prima che la situazione degeneri definitivamente. Auspico che questa lettera possa smuovere la sua sensibilità e ottenere finalmente quello che ormai chiediamo da anni: il diritto a un lavoro dignitoso nel rispetto dell’ambiente circostante».

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