Medicina a Taranto, dalla Regione arriveranno 53 milioni

Le risorse per l'assunzione dei docenti che mancano, per dare il via libera alle clinicizzazioni e completare i lavori

Medicina a Taranto, dalla Regione arriveranno 53 milioni
di Nicola SAMMALI
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Sabato 11 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:51

La strada è tracciata, Taranto viaggia adesso con più certezze verso una facoltà di Medicina e Chirurgia autonoma. L’esito del vertice di ieri a Bari nella sede di presidenza della regione Puglia è stato quindi positivo, viste le urgenze arrivate al tavolo di confronto, al quale hanno partecipato il governatore Michele Emiliano, il preside della Scuola di Medicina Alessandro dell’Erba, l’assessore alla Sanità Rocco Palese, il direttore del dipartimento Salute Vito Montanaro, il direttore generale dell’Asl Taranto Gregorio Colacicco (con Sante Minerba), il sindaco Rinaldo Melucci, il Dipartimento Istruzione e Formazione dell’assessore Sebastiano Leo, i deputato Ubaldo Pagano e Leonardo Donno e il senatore Mario Turco. Presenti anche alcuni consiglieri regionali.

La soluzione

La Regione ha dato disponibilità a predisporre, già la prossima settimana, una proposta di legge per garantire la copertura finanziaria per tutto il corso di laurea, dal primo al sesto anno, con una dotazione economica pari a 53 milioni di euro. Nei prossimi giorni Uniba fornirà la programmazione completa del fabbisogno, propedeutica alla stesura della proposta di legge che sbloccherà le risorse necessarie. Non solo. Sempre la Regione, è pronta a stanziare ulteriori 30 milioni per la realizzazione del polo didattico nell’area del nuovo ospedale San Cataldo, in fase di costruzione. Il disegno di legge assicurerà per i prossimi 15 anni il finanziamento della scuola di Medicina a Taranto, consentendo di avviare i concorsi per l’assunzione dei docenti, uno dei punti critici più volte lamentato dagli studenti iscritti a Taranto (185 in totale, 60 per ciascuno dei primi tre anni e 5 per il quarto). 
L’erogazione delle somme avverrà anno per anno. Con questo passaggio si risolverebbe poi una questione assai spinosa, ovvero le clinicizzazioni (ortopedia, oncologia e nefrologia), per portare gli studenti in corsia a fare pratica: certamente non un dettaglio ai fini della professione medica. 
Altro capitolo aperto è quello relativo al completamento dei lavori della sede di Medicina a Taranto, nel palazzo ex Banca d’Italia. Considerando le 60 immatricolazioni previste anche per l’anno accademico 2023-2024, il problema degli spazi necessita allora di un intervento nell’immediato, in attesa che la riqualificazione dell’immobile in piazza Ebalia sia conclusa. A questo proposito, il dg dell’Asl Taranto Colacicco ha anticipato che concederà l’utilizzo dell’Auditorium del padiglione Vinci al Santissima Annunziata: dopo l’ultima riunione proprio su questo tema con Asset, sarebbe stata bandita la gara per la prosecuzione dei lavori ai piani superiori dell’attuale sede di Medicina. C’è poi la volontà di aggiungere alla programmazione tutte gli altri corsi delle professioni sanitarie attive a Taranto, da Infermieristica a Fisioterapia e Scienza Motorie, che rientrerebbero in un più ampio progetto di Scuola di Medicina. Ciò significa che nel momento in cui saranno banditi i concorsi per i professori di Medicina, verrà fatto in modo che diventino funzionali anche per le professioni sanitarie.
Il polo didattico ipotizzato al San Cataldo è cullato dall’idea che la Scuola di Medicina, con tutte le professioni sanitarie collegate, avrebbe bisogno di maggiori spazi che la sede ex Banca d’Italia da sola non potrebbe offrire. In futuro l’immobile in piazza Ebalia potrebbe ospitare master universitari e specializzazioni: lo stesso Ss. Annunziata, una volta che verrà svuotato con il trasferimento dei reparti e del pronto soccorso al San Cataldo, potrebbe collocarsi nel circuito universitario. 
L’obiettivo principale del vertice che si è tenuto ieri a Bari è stato centrato: la proposta di legge su cui lavorerà il Dipartimento Salute su indicazione di Uniba, con risorse della Regione, potrebbe essere la svolta tanto attesa per Medicina e per il sistema universitario che a Taranto vuole crescere. 

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