Mastrangelo: «Salvini mi piace però non chiamatemi razzista»

Mastrangelo: «Salvini mi piace però non chiamatemi razzista»
di Maria FLORENZIO
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Giovedì 23 Luglio 2020, 12:55
È bastato pubblicare sul proprio profilo una foto scattata con il leader della Lega nella bella Martina Franca durante una cena condivisa qualche sera fa e per l'ex campione di pallavolo Gigi Mastrangelo sui social si è scatenato l'inferno.
La vittoria di tre campionati europei e di due World League con la Nazionale italiana, una carriera di primissimo piano sotto rete nel ruolo di centrale: tutto dimenticato e sotto quella foto per Gigi sono fioccati insulti e attacchi anche pesanti. È stato accusato di essere leghista, razzista e di aver buttato in aria la carriera di una vita, come se uno scatto o essere simpatizzante di un politico piuttosto che di un altro bastassero a strappare dal collo di Gigi medaglie d'oro, d'argento e di bronzo e, soprattutto, quella più importante appuntata al petto: essere un grande dello sport italiano e non solo per i suoi 2 metri e passa di altezza.
Mottolese d'origine, ma ormai cuneese di adozione, un grande leone nella vita oltre che per lo zodiaco, Gigi non ha nascosto la sua vicinanza alle idee politiche di Salvini. Basta aprire il profilo Instagram del leader della Lega e scorrere tra le sue foto per trovare un commento o un like dell'ex capitano della Nazionale di pallavolo.
«Sono un simpatizzante di Salvini - ha riferito Gigi -, prima di quella cena non ci eravamo mai visti, ma solo scritti e sentiti, ricambiandoci la stima reciprocamente. Quella sera abbiamo parlato di sport e della mia carriera. Mi ha chiesto di farci una foto, l'ha pubblicata e io l'ho ritwittata. Non mi interessa il passato, guardo al presente e per me Matteo è un politico che ha idee buone per l'Italia e sono convinto che il nostro Paese meriterebbe al timone gente competente come lui. E lo dico come padre che ha a cuore il futuro dei suoi figli Samuele e Nicole».
Si può allora pensare a una candidatura di Mastrangelo al fianco del leader della Lega? «Io sono uno sportivo e continuerò a esserlo. La politica è una cosa seria e di politici improvvisati credo che il nostro Paese ne abbia avuto tanti. Fornire un contributo o idee sullo sport, questo sì, potrei farlo».
Accusato di essere leghista e razzista, Gigi non usa mezzi termini per difendersi. «Non sono razzista, né lo sono i leghisti per la loro politica di protezione dei confini italiani contro l'immigrazione clandestina: pretendere che chi arrivi in Italia lo faccia nel rispetto della legge e osservando le regole non credo significhi essere razzista». E nel rispondere ai tanti haters che gli hanno puntato il dito contro solo per un selfie, rincara la dose: «Ho giocato con colleghi provenienti da tutto il mondo, ho gioito, li ho abbracciati e pianto con loro. Non si può etichettare una persona dal suo orientamento politico, né cancellare con un colpo di spugna la carriera sportiva per un selfie».
E Mastrangelo ha anche ricordato di essere testimonial di Unhcr, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati: «Darmi del razzista è proprio un controsenso». Cosa lo ha deluso di più in tutta questa faccenda? È presto detto: «Che sia stata messa in discussione una carriera sportiva di altissimo livello e tutto quello che ho dato al mio Paese. Gli insulti non mi interessano, ho le spalle forti e larghe e mi son fatto scivolare tutto addosso. Ma non tutti, soprattutto i giovani, hanno la forza per fare lo stesso». Di qui, l'appello di Gigi «a usare i social con intelligenza e, soprattutto, a metterci sempre la faccia, senza nascondersi dietro falsi profili».
Intanto, il gigante della pallavolo in vacanza in Puglia continua a godersi la famiglia nella sua collina mottolese, ad allenarsi in palestra spesso all'ora di pranzo e trascorrere qualche ora al mare a Castellaneta Marina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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