Manduria, allarme per il Primitivo: in arrivo aumenti record

Allarme per il Primitivo: in arrivo aumenti record
Allarme per il Primitivo: in arrivo aumenti record
di Nazareno DINOI
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Sabato 4 Dicembre 2021, 09:12 - Ultimo aggiornamento: 09:13

Già a partire dal prossimo anno, i prezzi del vino imbottigliato saliranno alle stelle. A pagare più di tutti questa congiuntura per niente positiva, sarà il Primitivo di Manduria doc. L'analisi di mercato raccolta e lanciata dall'Unione Italiana Vini, l'associazione di categoria che raggruppa più di 150mila viticoltori e controlla il 50% del fatturato italiano di vino e l'85% dell'export, viene ripresa e confermata dal neo presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria doc e docg, Francesco Filograno. «Colpa degli aumenti della materia prima per l'imbottigliamento e dei trasporti dichiara Filograno - e in piccola parte anche dal prezzo del prodotto che quest'anno è stato qualitativamente eccellente ma quantitativamente minore rispetto alle precedenti annate».

La mazzata

Appena insediato alla regia dell'ente consortile, l'imprenditore manduriano del vino dovrà quindi affrontare la sua prima impegnativa battaglia a difesa del prodotto enoico pugliese che faticosamente sta perdendo la sua originaria vocazione di vino da taglio venduto in botti, ottenendo spazi sempre più significativi sugli scaffali di tutto il mondo nella sua più dignitosa veste in bottiglia. La mazzata per il mercato del vino che sempre secondo l'Uiv peserà sulle tasche dei consumatori per un miliardo di euro, è l'effetto del rincaro delle spese fisse, quindi dal vetro alle etichette, dai cartoni alle chiusure delle bottiglie, dai trasporti alle bollette dell'energia. L'intera categoria è in allarme. Da Nord a Sud il quadro fornito dalle principali aziende socie Uiv è lo stesso.
«Saremo costretti a ricontrattare i listini già a partire dall'inizio del prossimo anno, alcune produzioni doc, come il Primitivo di Manduria si sono apprezzate fino al 50%», afferma Daniele Simoni, amministratore delegato di Schenk, gruppo che gestisce 50 milioni di bottiglie l'anno.

Il presidente del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria, Filograno, si dice fiducioso. «Supereremo anche questa sfida perchè confidiamo sulla qualità del nostro prodotto che fortunatamente viene riconosciuta da mercati sempre più ampi». Secondo il presidente, la richiesta del vino di «questa annata ha già superato la disponibilità di scorte e questo potrebbe comportare difficoltà nell'approvvigionamento degli scaffali già a partire dal prossimo aprile». Tornando ai rincari, naturalmente i costi ricadranno sul consumatore finale, ma anche le aziende avranno il loro bel da fare. Molte commesse, infatti, sono state già concordate da tempo e le imprese saranno costrette a rivedere i listini precedentemente concordati con distributori e importatori. Una partita le cui conseguenze non saranno semplici da gestire, perché rischia di stritolare le aziende più deboli con il pericolo di generare una pericolosa spirale al ribasso. Il presidente Filograno confida nelle capacità manageriali di di mediazione delle aziende del Primitivo. «Sono questioni dice che ogni azienda dovrà affrontare singolarmente ma sono convinto che per quanto riguarda il nostro settore nessuno avrà difficoltà a superare l'ostacolo per le stese ragioni illustrate prima».
 

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