«Ma quelli non sono giocattoli»

«Ma quelli non sono giocattoli»
di Antonino PANE
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Martedì 28 Agosto 2018, 12:11
Morire a nove anni su una minimoto. Non indossava il casco protettivo il bambino che ieri ha perso la vita in seguito a un incidente stradale avvenuto a Pezze Mammarelle mentre era in sella una minimoto condotta da un cuginetto, rimasto ferito gravemente, ma che comunque aveva il casco. Questo incidente, l'ennesimo, riapre il capitolo minimoto e, in particolare il fatto che spesso questi motoveicoli vengono venduti come moto-giocattolo destinate ai bambini. Una cosa assurda su cui è già intervenuto il governo con una apposita circolare. Un documento nel quale si specifica che si tratta di motorini a tutti gli effetti e che devono - sottolineato - stare a tutte le regole delle sicurezza previste dal codice della strada: patentino, casco obbligatorio e così via.
Per di più è stato precisato in più occasioni che si tratta di motoveicoli che si possono usare solo su pista indossando le dovute protezioni. Non bisogna dimenticare, infatti, che si tratta di mezzi che raggiungono e a volte superano anche gli 80 chilometri all'ora e, quindi, sono motorini a tutti gli effetti.
A questo proposito vale la pena ricordare proprio la circolare emanata dall'allora ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi. «Per le minimoto valgono le regole del Codice della Strada, compreso l'uso obbligatorio del casco e, in caso di violazioni, sono passibili di multe, fermo amministrativo o confisca». Inoltre, nella stessa circolare ministeriale veniva precisato, a proposito della «commercializzazione impropria con la definizione di velocipedi o giocattoli», che si tratta in realtà di «veicoli a due ruote con motore elettrico o a scoppio». Insomma le minimoto non rientrano tra i velocipedi e non classificabili come macchine per uso bambini o per invalidi (potenza massima 1 kw e velocità massima dichiarata di 6 km/h, ma vanno considerate a tutti gli effetti ciclomotori, come tali, soggetti a omologazione e alle norme del Codice delle strada.
E per quanto riguarda l'utilizzo? Come detto: le disposizioni in materia sono chiarissime. Le minimoto vanno utilizzate esclusivamente su piste omologate e indossando le dovute protezioni. Ci sono in varie regioni italiane impianti esclusivamente dedicati a questi modelli dove si svolgono anche competizioni per varie categorie. Spesso, comunque, vengono utilizzate anche le piste da kart per allenarsi con questi modelli che appassionano non solo i ragazzini ma anche gli adulti.
Sull'incidente avvenuto in contrada Pezze Mammarelle c'è ora una inchiesta della magistratura. La minimoto, una enduro con motore di 80 centimetri cubici, che si è schiantata contro un muretto in una stradina di campagna al confine tra le province di Taranto e Brindisi, è stata sequestrata. Il magistrato dovrà ora valutare innanzitutto che tipo di minimoto era utilizzata dai due bambini, come se la sono procurata e come mai erano liberi di scorrazzare senza patente e, soprattutto, senza indossare le necessarie protezioni previste dal codice della strada. Le responsabilità, dunque, vanno ricercate innanzitutto tra chi aveva il dovere di custodire la minimoto e chi doveva sorvegliare i due bambini.
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