Ilva, l'Italia sotto processo a Strasburgo: «Non ha difeso i cittadini dall'inquinamento»

Ilva, l'Italia sotto processo a Strasburgo: «Non ha difeso i cittadini dall'inquinamento»
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Martedì 17 Maggio 2016, 18:56 - Ultimo aggiornamento: 22:04

Lo Stato italiano è formalmente sotto processo di fronte alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, con l'accusa di non aver protetto la vita e la salute dei cittadini di Taranto dagli effetti negativi delle emissioni dell'Ilva. La Corte di Strasburgo ha ritenuto sufficientemente solide le prove presentate nel 2013 e nel 2015, da 182 cittadini che vivono a Taranto e nei comuni vicini, alcuni congiunti di persone decedute o gravemente ammalate, e ha aperto il procedimento.
Nel ricorso sostengono che «lo Stato non ha adottato tutte le misure necessarie a proteggere l'ambiente e la loro salute, in particolare alla luce dei risultati del rapporto redatto nel quadro della procedura di sequestro conservativo e dei rapporti Sentieri».

I ricorrenti contestano inoltre al governo il fatto di aver autorizzato la continuazione delle attività del polo siderurgico attraverso i cosiddetti decreti “salva Ilva”. Nel ricorso i ricorrenti affermano che lo Stato cosi facendo ha violato il loro diritto alla vita, al rispetto della vita privata e familiare e che in
Italia non possono beneficiare di alcun rimedio effettivo per vedersi riconoscere queste violazioni.

Fonti della Corte specificano che la decisione di comunicare i ricorsi al governo significa che le prove presentate dai ricorrenti contro l'operato dello Stato sono molto forti visto che solo l'anno scorso i giudici di Strasburgo hanno dichiarato inammissibile il ricorso di una donna che sosteneva l'esistenza di un nesso fra la sua malattia e le emissioni dell'Ilva.

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