Accordo raggiunto per il trasferimento di Leonardo Elettronica

La sede di Paolo VI
La sede di Paolo VI
di Domenico PALMIOTTI
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Sabato 16 Luglio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:10

 Accordo fatto per il riassetto e il rilancio della divisione Elettronica di Leonardo. Lo hanno firmato l’altra notte a Roma azienda e sindacati. Taranto è coinvolta: si chiude la struttura che sinora ha operato nel rione Paolo VI (dove tempo addietro era la scuola di formazione della Cisl) e viene trasferita in blocco in un’area dello stabilimento Leonardo Aerostrutture a Grottaglie.

I termini dell'intesa

Elettronica sarà però autonoma da Aerostrutture.  A Taranto vengono mantenuti i posti di lavoro attuali, 150, e vengono confermati sia gli assorbimenti di Elettronica da Aerostrutture di circa 50 unità (25 già avvenuti), sia le missioni produttive di Elettronica nell’ambito Difesa, Marina Militare italiana e Marine estere (Egitto, Quatar e Turkmenistan). Le missioni riguardano sviluppo di prodotti data link per piattaforme terrestri, navali e avioniche, stazioni di terra per il controllo degli assetti satellitari, sviluppo e manutenzione evolutiva comando e controllo navale, supporto operativo presso Maricenprog e soluzioni di info logistica.

I posti di lavoro

Nessun rischio per il personale delle imprese che si occupano di servizi per Leonardo Elettronica: verrà tutelato e riassorbito. Mentre sarà economicamente indennizzato il disagio di coloro che dovranno spostarsi da Taranto a Grottaglie. Leonardo Elettronica spiega in una nota che il piano su cui si è raggiunto l’accordo ha «durata quinquennale» e «rappresenta un’occasione di crescita tecnologica e produttiva». I numeri del piano vengono così riassunti dall’azienda: investimenti per 300 milioni di euro all’anno, di cui 200 destinati al territorio nazionale, sul portafoglio prodotti, più altri 50 milioni, in un triennio, per l’ottimizzazione del footprint industriale. Prevista, nei cinque anni, l’assunzione di circa 500 unità. 
Per Leonardo Elettronica, «l’obiettivo strategico è di posizionare il gruppo come leader europeo in un settore di crescente rilevanza come quello dell’elettronica per la difesa e di accelerare sui temi della digitalizzazione e dell’internazionalizzazione dell’offerta grazie alla valorizzazione di asset e competenze». La società inoltre afferma che «gli investimenti, finanziati da Leonardo, porteranno alla concentrazione delle attività della divisione Elettronica in 18 poli tecnologici di eccellenza, sviluppati su un modello di fabbrica intelligente, che, incorporando i concetti di Industria 4.0 e Digital Manufacturing, garantiranno processi produttivi snelli, efficienti e sostenibili, in grado di accrescere la competitività del tessuto industriale nazionale».

Il trasferimento graduale

«Il trasferimento di risorse dai siti interessati da chiusura verso stabilimenti adiacenti sarà operato in maniera graduale» puntualizza l’azienda. Michele Tamburrano, segretario Fim Cisl, dichiara a Quotidiano che «è un accordo complesso. Abbiamo provato a mettere dentro tutto quello che ci interessava. Ne usciamo soddisfatti perchè la maggioranza delle cose chieste adesso è nero su bianco. Importante é che siano stati riconosciuti sia l’aspetto economico per coloro che andranno a lavorare in un sito diverso, che l’importanza dell’indotto». «Ma non è un accordo che prevede solo il trasferimento di personale - aggiunge a Tamburrano -. Ci sono investimenti, assunzioni, mission produttive, che per Taranto vengono tutte confermate. Taranto, da questo punto di vista, non perde assolutamente nulla. Ovviamente, gli impegni assunti dall’azienda con la firma dell’accordo, vanno da ora in poi monitorati e verificati. La parte più difficile ed impegnativa comincia adesso». 
E se Andrea Toma, della Uilm Puglia, dice che «le mission di Taranto vengono potenziate perchè si aggiunge anche un pezzo di produzione», Davide Sperti, segretario Uilm Taranto, dichiara a Quotidiano che «c’é un rafforzamento delle capacità industriali con nuovi investimenti nel footprint.

Questo farà crescere i centri tecnologici che l’azienda vuole creare. Solo in Italia in cinque anni sarà investito un miliardo, 200 milioni l’anno, più altri 50 milioni per tre anni per i 18 centri tecnologici italiani. Grottaglie sarà uno di questi centri». «Al di la del potenziamento della struttura industriale, c’è pure la mitigazione del disagio - sostiene Sperti - per i lavoratori che dovranno compiere più chilometri per raggiungere la nuova sede. C’è un fisso per tutti coloro che si trasferiscono e un’aggiunta per chi percorrerà più chilometri. Grottaglie sarà un complesso multidivisionale tra Elettronica ed Aerostrutture, ma la missione viene salvaguardata e così tutta l’occupazione diretta e indiretta. Per l’indotto è previsto il mantenimento della catena delle subforniture. Si tratta solo di trasferire le attività».

I tempi

Sui tempi, Sperti osserva che «sul trasferimento da Taranto a Grottaglie non c’è una data. Nel piano e nell’accordo, si dice che entro il 2024 ci sarà il completamento delle operazioni sul territorio nazionale. Ma credo che avverrà nel breve periodo». Bruno Cantonetti e Guglielmo Gambardella, della Uilm nazionale, dichiarano di aver «ritenuto utile sottoscrivere l’intesa per poter impegnare Leonardo sulla garanzia occupazionale, sugli investimenti e sulle missioni produttive degli stabilimenti». «Pur apprezzando il valore dell’accordo raggiunto - affermano - abbiamo espresso il nostro rammarico in merito alla scelta di Leonardo che prevede la chiusura di cinque siti i cui lavoratori, oggetto di trasferimento, saranno però indennizzati con il riconoscimento di un rimborso chilometrico per 24 o 36 mesi, secondo la distanza del trasferimento». «Auspichiamo - concludono i due esponenti nazionali Uilm - che il piano industriale di Leonardo raggiunga gli obiettivi di crescita previsti e consenta, nel più breve tempo possibile, di raggiungere i massimi livelli di competitività». 

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