Dall’ultima tranche di cassa integrazione ordinaria stanno tornando al lavoro a gruppi e dal 6 febbraio saranno tutti in attività. Sono i dipendenti di Leonardo Aerostrutture di Grottaglie-Taranto. Nel 2023 la crisi resta rispetto agli stabilimenti di Foggia, Nola e Pomigliano D’Arco, che dalle difficoltà sono ormai usciti, tuttavia è meno impattante rispetto all’anno scorso. Perché in confronto al 2022 non ci sarà una sola ora di cassa integrazione e perché il trend delle ore di lavoro messe a budget dall’azienda è in salita.
Il confronto
Quest’anno a Grottaglie ne sono previste 616mila contro le 252mila dello scorso anno e le 339mila del 2021. Ben altri numeri sono stati invece espressi nel 2020 (1,023 milioni di ore) e soprattutto nel 2019 (1,325 milioni di ore). Riparte la commessa del Boeing 787 (a Grottaglie si costruiscono due sezioni della fusoliera), anche se moderatamente e con un ritmo che non è ancora spedito. Ma si passa dalle 22 coppie dello scorso anno alle 57 dell’attuale. A Grottaglie c’è solo una quota residuale di scarico lavoro quantificata dall’azienda in 65 giorni per il montaggio e in 87 per la fabbricazione. Si ovvierà con 46 giornate di fermate verticali (di cui 21 nel primo semestre) tra montaggio e fabbricazione e con l’eliminazione del terzo turno. È stata calcolata una quota di 34 giorni procapite, di cui parte come chiusura collettiva (24 giorni) a valle dello smaltimento delle ferie annue.
Le dichiarazioni
«Il punto importante è l’avvio della ripresa eliminando la cassa integrazione - commenta a Quotidiano Davide Sperti, segretario Uilm -. Grottaglie lavorerà sino a tutto giugno, poi ci saranno due mesi di stop a luglio e agosto, quindi la ripartenza a settembre. Rimane però un problema per l’indotto. È chiaro che quando a Grottaglie si lavora, lavora pure l’indotto. Ma quando lo stabilimento si ferma, se per i diretti Leonardo scattano le coperture dell’accordo di fine novembre, non accade altrettanto per il personale delle imprese esterne per cui anche con le istituzioni regionali si tratta di valutare eventuali ammortizzatori sociali in deroga».
Gli investimenti
Confermati i nuovi investimenti per Grottaglie (drone ad energia solare, aereo elettrico a decollo verticale, Euromale, drone europeo per la Difesa) mentre per il 787, che resta l’attività di punta, Boeing, presentando i dati del quarto trimestre 2022, ha dichiarato che “il programma 787 continua a un ritmo di produzione basso con l’intenzione di aumentare la produzione a cinque esemplari al mese alla fine del 2023 e a 10 al mese nel periodo 2025/2026”. Durante il trimestre, Boeing ha ottenuto ordini netti per 100 velivoli 787 da United Airlines.
«Abbiamo avuto un quarto trimestre solido e il 2022 si è rivelato un anno importante per la nostra ripresa - ha dichiarato Dave Calhoun, presidente e amministratore delegato di Boeing -. La domanda in tutto il nostro portfolio è forte e rimaniamo concentrati sulla stabilità delle nostre operazioni e all’interno della catena di fornitura per rispettare i nostri impegni nel 2023 e oltre. Stiamo investendo nella nostra attività, innovando e dando priorità alla sicurezza, alla qualità e alla trasparenza. Anche se le sfide rimangono, siamo ben posizionati. Siamo sulla buona strada per ripristinare la nostra forza operativa e finanziaria».
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