Leonardo, arriva la cassa per arginare la crisi

Leonardo, arriva la cassa per arginare la crisi
di Francesco OCCHIBIANCO
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Martedì 12 Ottobre 2021, 05:00

Continua a tenere banco la crisi dell’azienda “Leonardo”, la fabbrica dove vengono realizzate le due sezioni di fusoliera del Boeing 787. 
Come resistere all’attuale congiuntura negativa, superando il “biennio nero” (2022-2023), per giungere al 2024, anno in cui si prevede una progressiva ripresa dei livelli produttivi legati al programma del Boeing 787? Al centro della discussione con le organizzazioni sindacali è, appunto, la gestione di questa difficile fase che sta attraversando la “Divisione Aerostrutture” a causa degli effetti nefasti della pandemia sul traffico aereo commerciale. 

Il piano


Ieri mattina a Roma l’azienda ha fatto sapere che nel 2022, nel sito di Grottaglie, ci sarà una “insaturazione” di risorse, pari a 331 lavoratori diretti e 130 indiretti. Tale dimensionamento su Pomigliano interesserà 56 lavoratori, su Foggia 84 unità e su Nola 67 dipendenti. 
Un primo riallineamento tra lavoratori disponibili e volumi di lavoro, per l’opificio di Grottaglie, è previsto non prima del tanto atteso 2024. 
Rispetto al “vuoto lavoro” preventivato per il 2022 in tutti i siti della “Divisione”, la “Leonardo” ha comunque ribadito la volontà di accedere agli ammortizzatori sociali, rimandando ad eventuali incontri di sito i dettagli, a seconda degli scarichi lavorativi previsti. Inoltre si è impegnata a mettere in atto delle azioni di “mitigazione”, anche attraverso una serie di “nuovi investimenti” utili ad adeguare i processi industriali e le competenze presenti, diversificando, dove necessario, la “mission produttiva” in coerenza con i nuovi sviluppi economico-sociali e tecnologici. 
La “Cassa integrazione guadagni”, fino ad oggi scongiurata, si configurerebbe come un passaggio (obbligato) che rientra nell’ambito di una strategia di consolidamento del business aerostrutture di “Leonardo”. 

I sindacati 


Per la Fim Cisl, durante questa fase, sarebbe «utile e necessario adoperare tutti quegli istituti già utilizzati nell’anno in corso (ferie solidali, formazione, prestiti) per fronteggiare l’emergenza e, solo in ultima istanza, ricorrere all’uso dell’ammortizzatore sociale. Risulta positiva l’apertura aziendale a produrre uno sforzo economico al fine di ridurre al minimo la perdita salariale dei lavoratori». Queste le dichiarazioni congiunte del segretario generale della Fim Cisl Taranto-Brindisi Michele Tamburrano e della Rsu Fim Cisl “Leonardo” di Grottaglie Michele Sellaro, che hanno aggiunto. «Bisogna dare prospettiva al sito grottagliese, attualmente unicamente focalizzato sulla fabbricazione e montaggio delle sezioni “44” e “46” del programma “Boeing 787” con tecnologia “one piece barrel” (mono cliente e mono programma). A tale programma verrà affiancato il progetto militare (mondo aerospazio e difesa). Tale “processo di diversificazione” potrà garantire un riequilibrio dei carichi di lavoro a partire dal 2024, nell’ ipotesi, comunque necessaria, di un recupero dei livelli produttivi del Boeing 787». 
Sull’incontro romano si è espressa anche la Uilm di Taranto che tuttavia ha manifestato qualche perplessità rispetto all’attuale impostazione aziendale. «Non esiste un “piano industriale” che miri ad una reale diversificazione verso attività militari, (prevedendone, però, non solo componenti manifatturiere, ma soprattutto l’ingegnerizzazione) e, come se non bastasse, l’unico argomento “vero” che la famigerata “One Company” sa porre sul tavolo è la conferma del ricorso alla Cigo (Cassa integrazione guadagni ordinaria) per il 2022».
«Grottaglie - continua la nota sindacale della Uilm - è il sito maggiormente penalizzato perché dal 2023 gli altri tre siti avranno un equilibrio che permetterà di evitare di ricorrere ad ammortizzatori sociali (o comunque ad altri strumenti) per gestire il “vuoto lavoro”, date le risalite produttive pianificate.

Continuiamo a contestare l’atteggiamento di “Leonardo” volto a non voler gestire un problema delle Aerostrutture come unica società giuridica, preferendo scorciatoie miopi che non dovrebbero interessare alla più importante società, a partecipazione pubblica, attiva nel campo dell’aerospazio, difesa e sicurezza».  

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