Settimana Santa, per le “sdanghe” è record: aggiudicate a 111mila euro, la cifra più alta di sempre

Le sdanghe
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Lunedì 15 Aprile 2019, 08:46 - Ultimo aggiornamento: 08:47
Offerta record per le Sdanghe dell'Addolorata in Città Vecchia: le lunghe assi di legno nero che sorreggono la base e il simulacrono della Vergine sono state aggiudicate alla somma di 111mila euro, quasi il doppio dei 57mila offerti lo scorso anno.
Nel tempio di San Domenico la gara tra due squadre di confratelli è stata accesa, ma serena con gli auguri e gli applausi finali di tutti verso i vincitori. La cifra è la più alta di sempre: prima di questa gara, il record apprteneva agli aggiudicatari del 2007 con un'offerta di poco superiore ai 93mila euro. Una gara durata oltre un'ora: le offerte sono arrivate rapidamente a 70mila euro e poi un'estenuante susseguirsi di piccole offerte fino al superamento dei 100mila euro. Una cifra destinata a suscitare polemiche e che da subito sui social ha acceso la bagarre.
Nel tempio di san Domenico, inoltre, i confratelli hanno offerto 22.800 euro per la troccola, 9600mila euro per la Croce dei Misteri, 6100 euro per il bastoncino il simbolo che rappresenta il priore e che insieme alla prima posta precede il simulacro dell'Addolorata. Aggiudicate a soli 500 euro le Pesàre, le finte pietre portate al collo dagli unici due bambini presenti nelle processioni di Taranto che lo scorso anni erano state battute a una somma superiore agli 11mila euro.
Nella ex caserma Rossarol dove si è tebuta l'assemblea dei confratelli del Carmine, gara molto accesa anche per Gesù morto: la cifra finale è stata di 30mila euro ben più alta dei 10mila euro del 2018.
Queste sono state le offerte battute ieri pomeriggio nella chiesa di San Domenico per la processione dell'Addolorata (in parentesi le cifre del 2018): Sdanghe 111mila (57.000 euro), Troccola 22.800 (19.000), Croce dei Misteri 9600 (7.600), Pesare 500 euro (11.500). Queste invece le aggiudicazioni per i Simboli della processione dei Misteri: Troccola a 21mila euro (17.400), Gesù Morto 30.000 (10.000), Addolorata 27.000 (27.000), Ecce Homo 10.000 (25.000), Cristo all'Orto 13.100 (19.300), La Colonna 13.100 (18.200), La Cascata 12.000 (11.700), Crocifisso 12.000 (10.000), Sacra Sindone 14.100 (10.000), Croce dei Misteri 10.600 (9.900), Gonfalone 5100 (4.700).
I Riti prenderanno il via, come tradizione impone, Giovedì Santo alle 15 con l'uscita della «prima posta» dalla chiesa del Carmine. Le poste scalze dei «perdune» muovendo dalla chiesa di via D'Aquino si recheranno nelle chiese della città vecchia e del borgo umbertino pregare dinanzi agli altari della reposizione che la tradizione tarantina continua a chiamare «sepolcri». Le coppie di confratelli incappucciati «nazzicando», cioè con quel lento e dondolante incedere che caratterizza i riti tarantini, saranno divisi in due tradizionali percorsi: dal portone principale della di piazza Giovanni XXIII si muoveranno le poste che compiranno il giro detto di «città» che visita le chiese della città vecchia. Dal portoncino secondario di via Ciro Giovinazzi, invece, comincerà il pellegrinaggio detto nei secoli scorsi di «campagna» in cui i perdoni faranno tappa nelle chiese del borgo. Poco dopo nelle chiese del Carmine, come in tutte le chiese del mondo, sarà vissuta la messa in «coena domini» nella quale si rivive il momento dell'ultima cena e dell'istituzione dell''Eucaristia e la tradizionale lavanda dei piedi. Quest'anno il vescovo monsignor Filippo Santoro ha scelto di viverla nella cattedrale di san Cataldo con dodici rappresentanti della comunità di Città Vecchia. Nelle chiese dell'isola che accoglieranno le poste dei perdoni, inoltre, per quest'anno i sepolcri saranno allestiti seguendo le parole che l'arcivescovo Santoro ha consegnato all'arcidiocesi perché possano essere vissute nel corso di questo anno pastorale. Sempre Giovedì sera, poco prima della mezzanotte, si aprirà il portone del tempio di san Domenico in città vecchia dal quale inizierà il pellegrinaggio della Beata Vergine Addolorata che, dopo il tradizionale discorso del vescovo monsignor Filippo Santoro, porterà la statua della Vergine lungo le strade dell'isola prima di raggiungere il ponte girevole fino alla sosta nell'istituto «Maria Immacolata» in via Mignogna. Da qui, dopo una breve sosta, il pellegrinaggio dei confratelli dalla mozzetta nera, farà ritorno attraversando via D'Aquino, il ponte girevole e via Duomo fino a san Domenico. Subito dopo la congrega vivrà il rito dell'Adorazione alla croce. Venerdì alle alle 17, invece, muoverà i primi passi la processione dei Misteri : percorrendo via D'aquino, via Di Palma e via Regina Elena il corteo raggiungerà la chiesa di San Francesco da Paola per la sosta e poi tornerà attraverso via Anfiteatro e via Massari in piazza Carmine e, dopo i «tre colpi» del troccolante al portone della chiesa, rientrerà per chiudere anche questa Settimana Santa 2019.
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