Rete Taranto-Metaponto, si accelera sull'alta velocità in vista dei “Giochi del Mediterraneo”

Rete Taranto-Metaponto, si accelera sull'alta velocità in vista dei “Giochi del Mediterraneo”
Rete Taranto-Metaponto, si accelera sull'alta velocità in vista dei “Giochi del Mediterraneo”
di Nicola SAMMALI
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Lunedì 17 Maggio 2021, 05:00

Proseguiranno anche in questa settimana gli incontri istituzionali e tecnici propedeutici alla progettazione per la realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia. Un tratto lungo trentacinque chilometri che cambierà in meglio tempi e fruizione della rete ferrata, soprattutto verso la dorsale tirrenica, in direzione Roma.

Un progetto che per Taranto significa tanto in prospettiva futura, perché dovrebbe completarsi nell’anno dei Giochi del Mediterraneo, il 2026, quando la città ospiterà la manifestazione sportiva internazionale e sarà attrattore di appassionati delle varie discipline che la raggiungeranno per seguire le gare programmate in calendario.

Ma appare scontato che con il completamento dell’alta velocità migliorerà la mobilità verso gli snodi ferroviari principali che permetteranno collegamenti più rapidi anche per le destinazioni nel nord Italia, abbattendo tempi di percorrenza (dimezzati), aumentando il numero di corse e la qualità dei trasferimenti.

Le stime sui tempi e sui lavori

 

Ma quando cominceranno i lavori? Quanto costeranno? Che tipo di interventi caratterizzeranno l’opera? Secondo quanto riportato da un’analisi del quotidiano economico Il Sole 24 Ore i nuovi cantieri dell’alta velocità, previsti su tutta la penisola, partiranno nel 2024, non proprio domani quindi, indicando nel secondo trimestre del 2026 la conclusione di alcuni interventi, tra cui quello della Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia.

Nel decreto Rilancio, convertito in legge a luglio scorso, è stata inserita proprio la velocizzazione della linea ferroviaria Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia: si tratterebbe di un potenziamento di quella esistente, attraverso una maggiore elettrificazione della rete, che consentirà ai treni di viaggiare dagli attuali 80 chilometri orari a più del doppio, e non di una nuova infrastruttura. I benefici, però, saranno enormi per lo spostamento di persone e merci.

Con la conversione in legge del Decreto Rilancio è stato approvato l’articolo 208, che dà la possibilità a Rete ferroviaria italiana (Rfi), con le risorse stanziate nel decreto Rilancio pari a 35 milioni di euro, di avviare la fase di progettazione, che dovrebbe durare due o tre anni.

Finanziata la progettazione si passerà all’approvazione delle risorse, inserite nella programmazione 2021-2027. L’ipotesi auspicabile, stando ai tempi indicati, è che la progettazione terminerà nel 2022.

Il progetto dovrà poi essere presentato al Cipe per lo stanziamento dei fondi necessari. L’impegno di spesa complessivo dipenderà da diversi fattori tecnici e ambientali.

L'opera

L’opera è stata affidata al commissario Vera Fiorani, nominata a dicembre scorso amministratore delegato di Rfi, il cui compito sarà quello di sovrintendere la realizzazione cercando di accelerarne i tempi. L’intervento sulla Taranto-Battipaglia, indispensabile per connettersi all’alta velocità, è strutturato in tre parti: la prima riguarda il potenziamento della linea Taranto-Metaponto (gli interventi consistono nel raddoppio della linea nella tratta ferroviaria in questione e nell’adeguamento delle prestazioni alle specifiche tecniche per l’interoperabilità ferroviaria sulla rete Ten-T), con un costo di 340 milioni.

La seconda è relativa alla velocizzazione della linea tra Taranto e Metaponto, e questa consiste sostanzialmente in rettifiche di tracciato che lo interesseranno per circa il 30 per cento (nella parte Potenza-Metaponto ci sarà una variante a Campomaggiore), per 646 milioni di euro; la terza, infine, riguarda la velocizzazione della Battipaglia-Potenza, con rettifiche di tracciato che riguardano il 30 per cento dello stesso, con un costo di 491 milioni di euro. Lo stesso Piano nazionale di Ripresa e Resilienza riporta la necessità dell’alta velocità al Sud, per rilanciare gli investimenti e la spesa pubblica nel settore delle infrastrutture e dei trasporti.

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