Da Padova alla Puglia per le ferie, ma la villa prenotata on line è una catapecchia: scatta la denuncia

Da Padova alla Puglia per le ferie, ma la villa prenotata on line è una catapecchia: scatta la denuncia
di Gianluca CERESIO
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Venerdì 3 Luglio 2020, 10:50 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 08:05

Prenota un appartamento con tutti i comfort ma arriva a San Pietro in Bevagna e trova una bicocca. Talvolta la prenotazione di vacanze online può causare delle amare sorprese, ed è quanto è capitato al 56enne, Andrea Pierobon di Padova, il quale, attraverso un sito di annunci, aveva cercato un'abitazione di villeggiatura per il mese di luglio nella località marittima di San Pietro in Bevagna.

Il malcapitato, incontrato in un bar della località marittima manduriana mentre sfogava la sua rabbia imprecando contro il proprietario dell'immobile preso in affitto, ha riferito di avere anche pagato un acconto di 800 euro ed avrebbe dovuto versare i restanti 1.200 euro al momento della consegna delle chiavi.

L'altra mattina, per gentil concessione del datore di alloggio, era giunto con un paio di giorni di anticipo ma il suo entusiasmo si è subito smorzato non appena ha aperto l'uscio dell'abitazione, una casetta di due stanze, cucinino e bagno, a poche centinaia di metri dal fiume Chidro. Di tutti i comfort elencati dal proprietario alla stipula dell'accordo inviato via mail, neanche l'ombra: infatti, non c'erano né il climatizzatore, nè un frigo, tanto meno armadi, ma soltanto un tavolo con 3 sedie, due letti e uno stand per appendere gli abiti tipo quelli usati nei negozi di abbigliamento.

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Il 56enne, di fronte a tale squallore è andato su tutte le furie quando il proprietario dell'alloggio, gli ha riferito che, oltre all'ammontare dell'affitto avrebbe dovuto pagare anche l'approvvigionamento dell'acqua e l'energia elettrica, malgrado fossero indicate come servizio incluso nel prezzo pattuito.

A quel punto, il turista ha ricaricato le valigie in auto ed ha riferito di voler ripartire alla volta di un'altra località marina, però non prima di avere sporto denuncia nei confronti del proprietario dell'immobile, oltre ad un'azione legale per la richiesta del risarcimento della somma versata ed eventuali danni.

Per evitare di incappare in trappole simili a quelle del turista 56enne e anche peggiori, prima di cercare una casa di vacanza online, è bene seguire le 8 regole d'oro suggerite dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, incluse nel progetto «Estate in sicurezza», in collaborazione con Unione Nazionale Consumatori e Subito, che scendono in campo per informare i cittadini e offrire strumenti concreti in grado di sviluppare comportamenti virtuosi sul web. Pertanto come prima cosa bisogna fare attenzione che le immagini siano realistiche, complete e non troppo patinate. Quindi, per verificare la coerenza e veridicità tra le foto pubblicate e le case, è bene utilizzare un motore di ricerca web, su cui caricare le immagini presenti nell'annuncio e controllare che non si tratti di quelle da repertorio ma di scatti di una casa realmente esistente.

Oltre a ciò, è indispensabile che ci sia la descrizione completa e dettagliata dell'immobile, per comprenderne esattamente la dislocazione e la distanza dal mare e dal centro abitato, quindi cercare anche la strada sul web e visualizzarlo.

Altro piccolo ma utile particolare consiste nel contattare l'inserzionista via chat, chiedendo, prima di confermare, foto ed informazioni aggiuntive sull'immobile e facendosi lasciare un numero di telefono fisso. Utile accorgimento riguarda la verifica del congruo prezzo richiesto per l'immobile, oltre a fissare un incontro con l'inserzionista per una visita alla casa. Altresì importante, seppure legittima, la richiesta di una caparra che non può superare il 20% del totale. Attenzione anche a non inviare copie di documenti personali poiché potrebbero essere utilizzati per scopi illeciti. Infine, effettuare il pagamento solo con bonifico o con metodi tracciabili a un Iban riconducibile a un conto corrente italiano.

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