L'autorità portuale di Taranto: presto un confronto sui traffici

L'attività di Yilport a Taranto
L'attività di Yilport a Taranto
di Nicola SAMMALI
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Mercoledì 26 Gennaio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 14:09

Torneranno presto a sedersi al tavolo del confronto sindacati, Cma Cgm e Autorità di sistema portuale del Mar Ionio per discutere il futuro dei traffici marittimi destinati al terminal container dello scalo di Taranto.

L'allarme

Le sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato l’allarme su un possibile disinteresse della compagnia francese, rivelando la drastica riduzione degli approdi dalle navi aggiuntive a partire da febbraio nel porto di Taranto.

La situazione è tesa. Il presidente dell’Authority Sergio Prete ha aperto al dialogo, fermo all’11 gennaio. «In quell’occasione - ha ricordato - abbiamo avuto uno scambio con Sartini (ex manager della Cma Cgm, ora co-ceo di Yilport, ndc) e i sindacati su varie situazioni, tra cui quella relativa al traffico di Cma Cgm e soprattutto alla necessità di acquisire un nuovo e aggiornato piano industriale e occupazionale. Bene hanno fatto i sindacati a richiamare ulteriormente l’attenzione. Il consolidamento di Cma Cgm è una delle potenziali direttrici di sviluppo del terminal, per noi è importante che vi sia una movimentazione adeguata e una occupazione adeguata a prescindere dal vettore».

Erano stati previsti anche una serie di incontri bilaterali tra la Cma Cgm e i sindacati, proprio per affrontare il tema del consolidamento del traffico verso il terminal container gestito dal gruppo turco Yilport, nonché quello di attirare nuovi armatori. A dicembre 2021, a causa delle forti congestioni dei porti del Pireo e di Malta, e di conseguenza anche di altri porti italiani, la Cma Cgm aveva deciso di portare a Taranto le navi che non trovavano in quel momento approdi liberi nel Mediterraneo. Si tratta di grosse unità di trecento metri di lunghezza e carichi da mille container che percorrono le rotte transoceaniche. Fino al 7 febbraio saranno complessivamente una ventina le navi aggiuntive che raggiungeranno il terminal container di Taranto, poi diventeranno soltanto due, in arrivo il 14 e il 21 dello stesso mese come dimostra la scheda di programmazione.

La soluzione temporanea poteva avere però risvolti per il futuro, secondo quanto era stato prospettato dalla stessa Cma Cgm (i lavoratori sono stati impegnati in turni a nastro di 12 ore per rispondere alle esigenze che si erano venute a creare).

Le prospettive

I sindacati vedono nell’acquisizione di quelle linee il reale potenziale di sviluppo del terminal container, per questo si aspettano che Yilport possa rispettare le indicazioni sul traffico che era stato posto a garanzia della richiesta di concessione, affinché l’attività del porto possa concretamente crescere (attualmente c’è una sola nave da 30-40 container che una volta a settimana fa la spola tra Taranto e Malta). «Sappiamo che Yilport sta dialogando non solo con Cma Cgm ma con quasi tutte le compagnie armatoriali», ha precisato Prete. Tuttavia, ha aggiunto, «non abbiamo evidenza di una chiusura di contratti con queste società, ma ci auguriamo che questo accada quanto prima. È chiaro che per avere un’ulteriore possibilità di sviluppo come hub, è necessario che da un lato Yilport attrezzi il terminal per questo ruolo e dall’altro che vengano ultimati nel più breve tempo possibile gli interventi di dragaggio che possano consentire, via mare e via terra, la gestione di navi importanti. Ad oggi sarebbe auspicabile avere un flusso di traffico legato quantomeno alle caratteristiche che al momento offre il terminal». Del resto, ha chiosato Prete, «in questo periodo il terminal è stato messo alla prova con queste toccate e ha operato bene». Nei prossimi giorni saranno programmati una serie di incontri con sindacati e operatori per verificare la possibilità di superare le criticità. 

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