Cuore “perforato” durante l'intervento chirurgico: i medici devono amputargli la gamba. Arto sequestrato: si apre l'inchiesta

Cuore “perforato” durante l'intervento chirurgico: i medici devono amputargli la gamba. Arto sequestrato: si apre l'inchiesta
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Domenica 9 Agosto 2020, 09:20 - Ultimo aggiornamento: 14:19
Un altro sospetto caso di malasanità scuote medici e sale operatorie dell'ospedale Santissima Annunziata e questa volta anche della clinica Villa Verde di Taranto.
La Procura della Repubblica ionica ha iscritto sul registro degli indagati i nomi di dieci medici, cinque della struttura pubblica e cinque di quella privata, che devono rispondere di lesioni personali in concorso tra loro ai danni di un uomo di 48 anni residente in un comune della provincia a cui è stata amputata la gamba sinistra a seguito di una ischemia dovuta, questa l'ipotesi degli inquirenti e il sospetto dei parenti che hanno presentato un esposto facendo aprire il procedimento, ad un intervento di vascolarizzazione di una valvola cardiaca nel corso del quale gli operatori avrebbero perforato il cuore e un'aorta.

Il pubblico ministero Marzia Castiglia, sostituto procuratore del Tribunale di Taranto, ha già affidato incarico peritale a due consulenti tecnici, il medico legale Liliana Innamorato e lo specialista in cardiologia, Alfredo Marchese, entrambi di Bari. La dottoressa Innamorato ha chiesto inoltre la consulenza del chirurgo vascolare di sua fiducia, dottor Domenico Angiletta. Nel verbale di conferimento dell'incarico per consulenza tecnica e disposizione di accertamento tecnico irripetibile, il pubblico ministero ha disposto anche il sequestro dell'arto amputato che sarà a disposizione dei periti per gli esami che riterranno più opportuni.

La storia clinica della vittima è iniziata il 14 maggio scorso quando è entrato per la prima vola nella sala chirurgica cardiologia della Villa Verde per essere sottoposto ad un intervento di angioplastica. A quella prima seduta operatoria, sempre nella stessa clinica, ne sono seguite altre e proprio durante una di queste che, si sospetta, gli operatori avrebbero perforato con una sonda una parete del cuore e una delle coronarie. Sarebbe così iniziato il calvario del 48enne che alla patologia cardiaca ha aggiunto l'ischemia della gamba sinistra dagli esiti devastanti. Trasferito all'ospedale Santissima Annunziata per le sue gravi condizioni, è stato nuovamente sottoposto ad un intervento chirurgico necessario ad amputare l'arto sinistro oramai non più recuperabile.

A quel punto la moglie e il figlio si sono rivolti all'avvocato Fabio Falco del foro di Taranto che ha presentato alla Procura un esposto dettagliato in cui si chiede di accertare le cause dell'amputazione e di fare luce sui presunti incidenti accaduti durante gli interventi al cuore. Per questo il pubblico ministero Castiglia ha chiesto ai suoi consulenti di accertarsi che tutti gli interventi eseguiti siano stati eseguiti nel rispetto dei protocolli e delle buone pratiche e che non siano configurabili profili di censura tecnica a carico di tutti i professionisti che hanno in qualche modo avuto in cura il paziente il quale è tuttora ricoverato in gravi condizioni nella terapia intensiva della Villa Verde dove è stato trasferito dopo l'intervento demolitivo.

L'avvocato Fabio Falco, che rappresenta la famiglia, si è riservato di nominare un proprio consulente che prenderà parte all'esame irripetibile sull'arto amputato come hanno già fatto gli indagati assistiti dagli avvocati Andrea Albanese, Egidio Albanese, Claudio Petrone, Luca Perrone, Gaetano Di Marco e Andrea Mallito.
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