L'ombra della mafia sulle comunali del 2016, parla l'ex consigliera comunale Farilla: «Basta gogna contro di me»

L'ombra della mafia sulle comunali del 2016, parla l'ex consigliera comunale Farilla: «Basta gogna contro di me»
di Dino MICCOLI
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Lunedì 10 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:29

Questa volta Cosima Crocefissa Farilla, dopo avere rassegnato le dimissioni insieme a Mauro Sessa dal consiglio comunale, non resta in silenzio. Troppo si è detto su di lei (non è indagata) al punto che - dal proprio punto di vista - ritiene la misura colma.

Le dichiarazioni

«In merito alla campagna di stampa - ha dichiarato la già assessora e consigliera comunale - che sta assumendo verso la mia persona toni sempre più aggressivi, collegandomi in alcuni articoli a scenari che sono distanti anni luce dalla mia storia familiare, dalla mia personalità e dalla mia azione nella comunità sangiorgese, tengo ancora una volta a precisare come le mie dimissioni siano state determinate proprio da “quel senso di responsabilità” che alcuni giornalisti proclamano a gran voce nei loro articoli e non perché io abbia qualcosa da temere dalle vicende che sono venute alla ribalta della cronaca. Quel senso di responsabilità che ha connotato da sempre il mio impegno politico e che in questo momento di sofferenza per me, procurato dai travisati accostamenti a quegli scenari, mi impongono di indicare ai cittadini la via della fiducia nella loro amministrazione e nella mia persona».
Poi aggiunge: «Ho già immediatamente chiarito che non mi ha mai visto gestire appalti, gare, assunzioni o assegnazioni di alcun tipo, non ho subìto mai ed in nessun caso condizionamenti da semplici rapporti umani nati e determinati dal mio ruolo nel sociale. Confondere tali rapporti umani con condizionamenti su mie interessenze o interferenze, per giunta ricostruite su estrapolazioni parziali e decontestualizzate degli atti di indagine, diventano l’esercizio di proposizioni ipotetiche non risultano aderenti alla realtà, non sono utili alla verità ma servono solo ad alimentare la gogna mediatica».


Intanto sulla vicenda si muove l’opposizione in Consiglio comunale: «Chiediamo che venga svolta una seduta straordinaria monotematica del consiglio comunale». Attraverso una richiesta inviata al sindaco di San Giorgio Jonico, Cosimo Fabbiano e per conoscenza al prefetto di Taranto, Demetrio Martino, i consiglieri di opposizione Anna Carmen Carabotto, Roberto Russo, Angelo Tomaselli e Daniele Sinisi, cercano di portare al centro della discussione, quanto accaduto nei giorni scorsi nel comune sangiorgese.
A spiegare l’iniziativa sono gli stessi consiglieri: «Premesso che in data 4 ottobre 2022 i media locali e nazionali divulgavano la notizia di alcuni arresti sul territorio di San Giorgio Jonico su ordine della Dda di Lecce nell’ambito di un procedimento denominato “Taros 2”; nell’ordinanza applicativa di custodia cautelare il gip Sergio Mario Tosi scrive che “le attività investigative consentivano di rilevare l’esistenza di un accordo avente le medesime connotazioni di un patto illecito di natura tipicamente politico - mafioso tra alcuni amministratori locali e soggetti della criminalità organizzata”, i consiglieri hanno firmato la richiesta di convocazione della seduta straordinaria in considerazione del clamore mediatico suscitato e volendo rappresentare quello che e il sentimento popolare di sconcerto e disappunto nonché il grave danno di immagine arrecato al comune di San Giorgio Jonico, i consiglieri ritengono sia fondamentale che il sindaco chiarisca all’intera cittadinanza la posizione dell’amministrazione comunale rispetto ai fatti accaduti e, contestualmente , riferisca nella massima assise cittadina circa eventuali rischi di scioglimento ai sensi degli articoli 143 e 146 Tuel.

Con la certezza che la magistratura saprà fare ulteriormente chiarezza e nel rispetto della presunzione di innocenza prevista dal nostro Ordinamento».


Discutere su qualcosa che ha sconcertato l’intero paese, dunque, è quanto chiedono i consiglieri di opposizione, paventando anche l’ipotesi che, come accaduto in altre realtà territoriali di enti comunali, si possa assistere allo scioglimento del consiglio comunale. Giova ricordare che all’indomani delle notizie apparse nell’ordinanza della magistratura che ha sortito una maxi operazione dei reparti speciali dei Carabinieri nel campo dello spaccio di stupefacenti, nel vortice di intercettazioni telefoniche sono emersi dialoghi che hanno coinvolto l’ormai ex vice sindaco Mauro Sessa e la consigliera Cosima Crocefissa Farilla (da non confondere con la cardiologa omonima Cosima Farilla). 
L’esecutivo di maggioranza, dunque, ha preso atto delle dimissioni dei due aprendo cosi a nuove altre soluzioni sempre nell’ipotesi migliore che le autorità competenti non ne ravvedano lo scioglimento. Russo, Carabotto, Tomaselli e Sinisi non intendono affatto lasciare transitare solo come un mero episodio triste di cronaca giudiziaria, quanto accaduto, ritenendo indispensabile poterne discutere e assumere decisioni (condivise?) ulteriori, nel tentativo di sorreggere la verità degli accadimenti, a cagione della comunità onesta rimasta basita, in attesa di risposte edificanti oltre quelle di ambito della magistratura. 

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