Ilva, Mittal: «Pronti a cercare un accordo sostenibile»

Ilva, Mittal: «Pronti a cercare un accordo sostenibile»
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Martedì 10 Ottobre 2017, 18:42 - Ultimo aggiornamento: 18:47

«Vogliamo trovare una soluzione insieme a governo, istituzioni locali e sindacati per un futuro sostenibile di Ilva». Lo assicura il cfo di Arcelor Mittal, Aditya Mittal, a margine dei lavori del Terzo Forum Internazionale di Conftrasporto-Confcommercio a Cernobbio rispondendo alle domande sul mancato accordo sul personale che nelle scorse ore ha fatto saltare la contrattazione con lo stabilimento tarantino. Il suo auspicio è «poter proseguire con le discussioni e trovare un punto d'accordo».
Secondo il viceministro del Lavoro Teresa Bellanova: «Dobbiamo tornare al tavolo con il piede giusto. Ovvero praticare l'intelligenza e lo spazio di trattativa disponibile fino in fondo. Lo spazio esiste, a tutti noi la capacità di articolarlo». Così il viceministro Teresa Bellanova nel suo intervento dedicato all'Ilva pubblicato su «Democratica», il sito del Pd dal titolo «L'Ilva è una questione nazionale ripartire subito con la trattativa». «Mi auguro che la richiesta di ieri giunga in modo forte e chiaro all'azienda aggiudicataria e agli investitori» scrive Bellanova. «Entrare in Ilva con il piede giusto - argomenta - significa sì essere capaci di pensare su tempi lunghi il futuro di questo segmento nel nostro Paese ed il futuro dell'acciaieria ma anche riconoscere che la difesa del salario coincide con la difesa di professionalità che hanno fatto dell'Ilva una delle più grandi fabbriche del mondo, saperi e competenze preziosissime se pensiamo al suo rilancio in chiave mondiale». «Di questo discutiamo e discuteremo con AM Investco e con tutte le parti sociali al tavolo».

Nel pomeriggio si è riunito il consiglio di fabbrica
«Riteniamo necessario che il governo e i commissari facciano immediatamente chiarezza sulle bonifiche affidate all'amministrazione straordinaria e su cosa deve essere fatto», per conoscere «le modalità con cui i lavoratori dovranno svolgere le stesse attività e le dovute garanzie per il futuro». È quanto si legge nel documento di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e Usb, stilato alla fine del Consiglio di fabbrica riunitosi oggi all'Ilva di Taranto. Dopo aver ringraziato i lavoratori per «la massiccia adesione» allo sciopero di ieri «che ha di fatto contribuito alla sospensione del tavolo al Mise», i sindacati «ribadiscono la necessità che la trattativa parta non solo dalla correzione della parte retributiva e della continuità dei contratti, seppur un elemento per noi fondamentale perchè non riteniamo possibile cancellare anni di storia dei lavoratori e di battaglie sindacali con un colpo di spugna, ma è imprescindibile -sostengono- ricevere garanzie sull'aspetto occupazionale e degli investimenti, nelle opere di risanamento ambientale e di rilancio del sito produttivo di Taranto, indotto compreso, anello fortemente penalizzato in tutta questa vicenda». I sindacati ricordano di aver denunciato «più volte in passato le carenze della gestione commissariale attuale» e chiedono al Governo «di cambiare rotta, dando soprattutto un segnale di discontinuità con il passato.

I ritardi nelle manutenzioni, i tagli, stato dell'impianto e i continui rinvii sull'applicazione dell'Aia, hanno peggiorato le condizioni di sicurezza degli impianti».

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