Ilva, il padre di Angelo: «Dobbiamo pretendere sicurezza»

Ilva, il padre di Angelo: «Dobbiamo pretendere sicurezza»
2 Minuti di Lettura
Venerdì 18 Maggio 2018, 20:14 - Ultimo aggiornamento: 20:16

C'era anche il padre di Angelo Fuggiano, il 28enne operaio della ditta d'appalto Ferplast morto ieri in un incidente sul lavoro nel reparto Ima dell'Ilva, questa mattina davanti ai cancelli della portineria imprese del Siderurgico in occasione dello sciopero proclamato dai sindacati. Ha parlato con alcuni operai e colleghi del figlio per chiedere loro, a quanto si è appreso, di pretendere il rispetto delle condizioni di sicurezza e di aderire alla protesta. «Il parcheggio dello stabilimento - lamenta Gennaro Oliva, delegato Uilm - oggi è pieno di lavoratori. Lo hanno ucciso due volte per cosa? Per due-tre ore di stipendio? È vergognoso. Doveva venire il padre di Angelo davanti alla portineria per non far entrare le persone? I lavoratori dovevano rimanere a casa per rispetto nei confronti di Angelo»
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA