Ilva, i sindacati a Renzi: incontriamoci in fabbrica

Ilva, i sindacati a Renzi: incontriamoci in fabbrica
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Lunedì 25 Luglio 2016, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 17:19
Renzi arriva, i sindacati chiamano. La questione è la macrovertenza Ilva: le organizzazioni dei metalmeccanici si appellano al premier e chiedono un confronto durante la sua annunciata visita di venerdì.
Il 29 luglio, infatti, è il giorno del previsto sbarco del presidente del Consiglio a Taranto. La comunicazione arrivò proprio da Matteo Renzi: “Nelle prossime settimane ho chiesto di accelerare sulle opere incompiute. Il 29 luglio andiamo a inaugurare il Museo Archeologico di Taranto e naturalmente affronteremo anche le questioni legate a Ilva oltre che al Porto” dichiarò nella sua enews.
 
Ecco allora che Fim, Fiom e Uilm di Taranto si rivolgono proprio al presidente del Consiglio: «Abbiamo appreso dagli organi di stampa e dalle varie agenzie che intende, in data 29 luglio, venire a Taranto in occasione della visita istituzionale presso il museo MarTa. Taranto oltre alle sue attrattive storico-culturali è innegabilmente una città del Mezzogiorno d’Italia a vocazione industriale e che, ad oggi, per via delle vicende che hanno segnato negativamente l’intero territorio, rischia ulteriormente di sprofondare qualora non dovesse esserci un intervento straordinario da parte del governo in termini di risanamento ambientale, bonifiche, sorveglianza sanitaria ed occupazionale».
Dopo la premessa, i sindacati entrano nel merito della questione Ilva: «Dal 26 Luglio 2012, giorno del sequestro preventivo degli impianti dell’area a caldo dell’ Ilva di Taranto a opera della magistratura, ad oggi la situazione permane in una pericolosissima fase di stallo, determinando una serie di ritardi che di fatto stanno ostacolando l’indispensabile e doverosa opera di risanamento ambientale e di tutela dell’occupazione. È evidente che i governi che si sono susseguiti hanno di volta in volta emanato provvedimenti di urgenza a riguardo, come è altrettanto innegabile considerare che i dieci decreti “Salva Ilva” non hanno di fatto dotato Taranto delle dovute certezze sui tempi di attuazione delle contromisure a tutela dell’intera collettività».
«Le molteplici corrispondenze da parte delle organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm inoltrate ai governi e alle istituzioni in questi anni - prosegue la lettera - hanno trovato spunto e consenso attraverso i percorsi di assemblee e mobilitazioni dei lavoratori, tanto da giungere a una piattaforma sindacale unitaria che è la sintesi reale di un percorso oramai avviato e che rappresenta la sfida per il futuro, non solo della città di Taranto e del Mezzogiorno, ma dell’intero Paese».
Secondo i sindacati è giunto il tempo che «ognuno nel proprio ruolo si adoperi fattivamente a vincere questa epocale sfida, di coniugazione dell’ambiente e del lavoro, così come ricordato nel 2013 dalla sentenza numero 85 della Corte Costituzionale in tema di diritti ed interessi inalienabili dell’individuo». Per questo chiedono al presidente Renzi «un impegno straordinario che traguardi l’emergenza Taranto. L’impegno straordinario richiesto da Fim, Fiom e Uilm, in occasione della sua visita istituzionale contestuale alla data del 29, riteniamo debba partire da una fase di confronto costruttivo con una delegazione di lavoratori».
Tale confronto «si ritiene imprescindibile svolgerlo all’interno dello stabilimento siderurgico di Taranto, affinché si percepisca l’esigenza della necessità e straordinarietà di intervento e possa toccare dal vivo quelle che sono le reali preoccupazione dei lavoratori rispetto al futuro, essendo gli stessi i più esposti ai rischi per la propria salute. Auspichiamo che la nostra richiesta venga accolta positivamente e si metta la parola fine, una volta e per tutte, all’emergenza Taranto che attanaglia e che non deve mai più sancire caos istituzionali e conntrapposizione alcuna tra cittadini e lavoratori di questa città».
 
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