Ilva, incontro a Taranto. Più di 3.500 gli esuberi temporanei. Via alla solidarietà

Ilva, incontro a Taranto. Più di 3.500 gli esuberi temporanei. Via alla solidarietà
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Lunedì 11 Gennaio 2016, 13:12 - Ultimo aggiornamento: 22:02

Sono 3510 gli esuberi temporanei indicati dall'Ilva ai sindacati durante l'incontro odierno, che si tiene nello stabilimento di Taranto, relativo all'avvio della consultazione per la proroga dei contratti solidarieta'.

Nello specifico: 1713 nell'area Laminazione e tubifici, 975 nell'Area Servizi, Staff e Manutenzioni e 831 nell'area fusoria. La fermata potra' essere totale o completa, sia pure per periodi parziali, per tutti gli altri reparti alimentati dalle produzioni area a caldo dello stabilimento di Taranto.

Il provvedimento fara' data dal 3 marzo e avra' la durata di 12 mesi. Sara' interessata, nella ripartizione delle ore lavorative, una platea di 11.033 lavoratori. Lo scorso anno fu concordato un numero massimo di 4.074 unita'.

Alla riunione odierna partecipano il responsabile delle relazioni istituzionali Domenico Liurgo e i segretari di Fim, Fiom, Uilm e Usb. L'azienda ha ricordato che l'assetto di marcia e' dettato dalla fermata degli impianti imposta dalle prescrizioni Aia e dalla crisi di mercato. La produzione giornaliera sara' di circa 17mila tonnellate al giorno di acciaio rispetto alle 30mila tonnellate al giorno producibili in pieno assetto produttivo. "Cio' - spiega l'azienda nel documento consegnato ai sindacati - portera' inevitabilmente a una ridotta alimentazione dei reparti a monte e a valle dello stabilimento di Taranto e delle altre unita' produttive".

Intanto a Genova i lavoratori dell'Ilva stamani hanno occupato il Municipio chiedendo la modifica dell'emendamento Basso che prevede un milione e 700 mila euro fino a settembre di quest'anno per integrare il reddito dei lavoratori con contratto di solidarieta' dal 60% al 70%, contro i due anni inizialmente previsti. L'emendamento non assegna alcun finanziamento per i lavori socialmente utili ne' definisce alcun investimento nella banda stagnata che garantirebbe il futuro dello stabilimento di Cornigliano. Tra i lavoratori anche il segretario nazionale della Fiom Rosario Rappa: "A Genova c'e' un accordo di programma che contiene anche il futuro industriale di Genova - ha detto -. Quindi qualunque piano industriale sull'Ilva deve partire da quell'accordo: non solo la tutela del reddito ma anche importanti investimenti nella banda stagnata". A livello nazionale intanto cresce la preoccupazione per la vendita del gruppo che dovrebbe avvenire entro giugno: "Il decreto - ha detto Rappa - prevede per l'acquirente l'impegno a adeguati livelli occupazionali e non la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali".

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