Dal 2 febbraio l’inizio
della copertura dei parchi

Foto: Peacelink
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di Alessio PIGNATELLI
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Venerdì 19 Gennaio 2018, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 13:42
Entro fine gennaio dovrebbero terminare le attività preliminari. Se i tempi saranno rispettati, dal 2 febbraio si partirà con la cantierizzazione delle opere propedeutiche alla copertura dei parchi primari all’interno dell’Ilva di Taranto. Il cronoprogramma ufficioso sta proseguendo e, secondo fonti sindacali, dall’inizio del prossimo mese ci sarà la vera messa in opera.
È probabile che prossimamente possa esserci anche una conferenza pubblica per confermare queste indiscrezioni che l’azienda stessa aveva anticipato a novembre. L’intervento verrà realizzato sulla base del progetto, già approvato e appaltato dall’Amministrazione straordinaria alla società specializzata Cimolai, che l’investitore Am InvestCo Italy ha incluso nel piano ambientale approvato con il Dpcm del 29 settembre 2017. Il costo per la realizzazione dell’opera sarà a carico di Am InvestCo come previsto nel contratto sottoscritto con i Commissari Straordinari: l’Amministrazione straordinaria procederà a un anticipo di cassa per accorciare i tempi di realizzazione.
Un quadro che, al momento, resta intatto nonostante la querelle tra governo ed enti locali sulla bozza di Accordo di programma e sul ricorso presentato da Comune e Regioni. Ieri, nuova puntata che ha visto protagonisti il presidente della Regione, Michele Emiliano e la numero uno della Cgil, Susanna Camusso. Entrambi a Bari, per un evento all’Università, si sono scambiati alcune punzecchiature proprio sulla vicenda Ilva.
Ha iniziato la segretaria generale Camusso: «La nostra pratica è sempre stata una pratica di confronto. Se poi si determina l’impossibilità, uno può decidere degli altri strumenti. Ma agire per ricorsi è rinunciare a una pratica negoziale che invece riteniamo fondamentale per risolvere i problemi ambientali, per determinare il piano degli investimenti e per avere risorse per l’occupazione».
Secondo la sindacalista il ricorso contro il decreto del presidente del consiglio dei ministri che contiene il piano ambientale per la nuova Ilva va ritirato mentre sul silenzio del governo dopo l’invio degli enti locali di una proposta di Accordo di programma sul siderurgico ha aggiunto: «Credo che giustamente siano in corso delle valutazioni rispetto alle proposte che sono state fatte. Così come noi continuiamo a sollecitare che si cominci a discutere concretamente dei temi dell’occupazione e delle caratteristiche di quella occupazione e della necessità di avere la salvaguardia occupazionale per tutti, indotto compreso. Cioè per entrare in una fase che sia effettivamente quella del negoziato. Ci pare che questo continui a essere il problema a fondamentale».
 
Il governatore pugliese non ha perso tempo per replicare proprio durante l’assemblea all’università in cui era presente: «Adesso non so quale sia esattamente la sua teoria ma è una posizione inconsueta. Perché in moltissimi casi noi abbiamo avuto questioni giudiziarie dove io, la Regione e i Comuni erano al fianco del sindacato. E nessuno ha mai chiesto al sindacato di ritirare un articolo 28 per chiudere un accordo».
«Capisco - ha concluso Michele Emiliano - che l’irruzione della Regione e del Comune sulla scena Ilva, che non era prevista dagli accordi tra il sindacato e il governo, abbia un po’ innervosito tutti, sia governo sia sindacato. Però devono prendere atto che Regione e Comune esistono e devono dire la loro. Anche perché noi abbiamo un compito specifico: tutelare la salute delle persone. Se né il sindacato, né il governo tutelano la salute delle persone è per questo che esistono la Regione e il Comune di Taranto».
 
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