L'Ilva mette a rischio la salute dei cittadini di Taranto: la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo (Cedu) ha pronunciato 4 nuove condanne nei confronti dello Stato italiano a causa delle emissioni dell'Ilva responsabili di mettere a rischio la salute dei cittadini.
I ricorsi presentati tra il 2016 e il 2019
Le condanne riguardano i ricorsi presentati tra il 2016 e il 2019 da alcuni dipendenti dell'impianto siderurgico oltre che da oltre 200 abitanti di Taranto e di alcuni comuni vicini.
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«Le sentenze emesse dalla Corte europea dei diritti umani evidenzia una volta di più il dramma che attanaglia il popolo tarantino». Lo dichiara in una nota il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli. «Quanto emesso dal Cedu condanna gran parte della classe politica che, per anni e con 12 decreti Salva-Ilva, ha sospeso i diritti costituzionali della popolazione tarantina senza risolvere nulla, cercando unicamente di garantire la continuità produttiva a una fabbrica che ha continuato a inquinare e a mietere vittime». «Mentre Strasburgo continua a condannare l'Italia e l'operato della sua classe politica, a Taranto si continua a morire.
Governo a Strasburgo: attuata la maggior parte delle misure
Il governo italiano ha trasmesso al comitato dei ministri del Consiglio d'Europa un nuovo documento contenente informazioni sui progressi fatti per garantire che le attività dell'ex Ilva non mettano più a rischio la salute degli abitanti di Taranto e dei comuni vicini. Secondo l'agenda del comitato dei ministri il caso, dopo la nuova condanna arrivata oggi dalla Corte dei diritti umani, sarà esaminato il prossimo giugno.
Il documento inviato da Roma contiene un resoconto sugli interventi previsti per il 2021 dal piano ambientale, valutati durante l'ultima riunione dell'Osservatorio Ilva, tenutasi lo scorso 14 dicembre. Il governo afferma che dalla documentazione fornita dalle varie entità coinvolte nell'attuazione del piano ambientale «emerge che la maggior parte delle misure previste sono state attuate». Il governo ne riporta in particolare sei, tra cui l'istallazione di un filtro a maniche per il camino E312 nel reparto agglomerazione, la modernizzazione di 4 batterie di forni per la cokefazione e i lavori di l'ambientalizzazione di tre altoforni.