Ex Ilva di Taranto: il Governo mette la fiducia per il voto alla Camera sul decreto degli impianti strategici

Si sblocca intanto il passaggio dei lavoratori Ecologica

L'Ilva di Taranto
L'Ilva di Taranto
di Domenico PALMIOTTI
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Marzo 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 08:12

Governo e maggioranza blindano il decreto sugli impianti strategici tra cui c’è Acciaierie d’Italia, l'ex Ilva di Taranto. Approvato la scorsa settimana dal Senato, il dl affronta oggi l’ultimo miglio alla Camera: alle 16.45 dichiarazioni di voto e alle 18.15 verrà posta la fiducia. Che è una novità. Il voto finale avverrà invece domani e il decreto diverrà legge. 

Il cambio d'appalto


Si sblocca, intanto, l’ordine di lavoro all’impresa Castiglia per le pulizie industriali alla banchina e alle stive delle navi per conto di Acciaierie d’Italia. Ieri l’ex Ilva ha firmato il contratto, che prima era affidato all’impresa Ecologica, ma il passaggio del personale, a partire dai 30 assunti a tempo indeterminato, ha ancora bisogno di giorni. Oggi alle 11 sindacati e aziende si vedranno nella sede di Taranto dell’Arpal, l’Agenzia regionale pugliese per le politiche del lavoro, e definiranno il travaso. Dopodiché Castiglia dovrà inoltrare i nominativi ad Acciaierie d’Italia per avere gli accessi del personale.

«Dall’inoltro della richiesta alla sua accettazione, trascorrono 48 ore - spiega a Quotidiano Carmelo Sasso, segretario Uil Trasporti -. Vuol dire che le operazioni di sbarco delle materie prime per il siderurgico rimarranno presumibilmente bloccate sino a venerdì a causa dei tempi tecnici relativi alla contrattualizzazione dei lavoratori e al rilascio dei permessi per accedere ai luoghi delle lavorazioni». «I lavoratori restano comunque in sciopero, stamattina presto saranno di nuovo al varco nord del porto e da qui si muoveranno verso le 11 per dirigersi alla sede Arpal» afferma Sasso. «Oltre a regolarizzare il passaggio dei 30 a tempo indeterminato, oggi porremo a Castiglia anche la questione dei 38 a tempo determinato che ieri hanno finito - aggiunge l’esponente Uil Trasporti -. Si tratta di personale arrivato ad Ecologica in somministrazione attraverso l’agenzia Etjca, che secondo noi deve essere travasato nell’impresa subentrante. E quindi apriamo la trattativa per assicurarne il passaggio». 

L'incontro  e le richieste per l'indotto


Ieri, inoltre, una delegazione di Aigi (associazione indotto AdI e general industries) ha consegnato a Roma, al ministro delle Imprese, Adolfo Urso, un documento sulla situazione delle aziende, ancora senza ordini di lavoro, né pagamenti.

A seguire c’è stato un incontro tra la delegazione associativa, guidata dal presidente Fabio Greco, e il capo della segreteria tecnica del ministro, Marco Calabrò. Al Mimit, Aigi ha evidenziato sette punti. Si parte dall’applicazione dell’articolo 17 ter del Dpr 633/72 riguardante l’operazione con scissione dei pagamenti (Split Payment e certificazione del credito) in base alla partecipazione dello Stato in AdI, con possibilità successiva di compensazione previdenziale e assistenziale. Si chiede poi il “riconoscimento dei crediti delle imprese dell’area di crisi di Taranto come privilegiati” e la “possibilità per tutte le aziende dell’indotto dell’area di crisi di Taranto di avviare la cassa integrazione con pagamento diretto da parte dell’Inps indipendentemente dall’indice di liquidità”. Altra richiesta: “Attivare una cabina di regia tra azienda, istituzioni e indotto, nella quale condividere strategie”, valutando insieme “la strada migliore per tutelare l’ambiente, la produzione e il tessuto”. Si chiede poi l’apertura della misura “rilascio area di crisi industriale legge 181/89” a fronte del credito derivante dall’amministrazione straordinaria Ilva del 2015, “che è costata allo stesso indotto 150 milioni di euro”. Inoltre, poiché per l’amministrazione straordinaria di Ilva “le aziende dell’indotto si trovano ad oggi a dover fare i conti con un rating bancario inappropriato, si chiede un intervento che possa garantire una reciproca fiducia con gli istituti bancari (Mps o Cdp)”. Infine al Mimit si chiede, così al socio privato di AdI, “di farsi garante del ripristino immediato dei normali flussi di lavoro, nonché di un regolare pagamento dei crediti maturati dalle aziende dell’indotto”. «Calabrò - spiega Greco a Quotidiano - ha mostrato interesse ad approfondire col ministro i punti relativi alla scissione dei pagamenti, all’intervento diretto dell’Inps per la cassa integrazione e al credito. Ci ha poi chiesto uno studio tecnico per l’applicazione dell’area di crisi industriale alle nostre aziende, mentre sulla cabina di regia per gestire insieme i passi futuri, ha detto che l’accordo di programma é materia delle istituzioni. Tuttavia si può valutare il coinvolgimento delle associazioni di impresa. Stessa cosa ci ha manifestato il sindaco Rinaldo Melucci nell’incontro avuto di recente con lui».  

© RIPRODUZIONE RISERVATA